Capodrise. Michele Di Paolo, capogruppo di Siamo Capodrise per le elezioni amministrative del 2021 della città casertana, scende di nuovo in campo candidandosi a consigliere comunale per la chiamate alle urne dell’8 e del 9 giugno, a sostegno della lista Capodrise Insieme con Nicola Cecere sindaco. Ieri sera, durante un incontro con i cittadini organizzato dallo stesso Cecere e da tutti i candidati consiglieri in piazza Giotto, Di Paolo ha incentrato il suo intervento sul passato burrascoso e traballante dell’ultima amministrazione targata Vincenzo Negro, sindaco sfiduciato da lui e altri quattro consiglieri nel settembre del 2023.
“Avrei voluto terminare il mio mandato nel migliore dei modi, ma ciò non è stato possibile a causa della diarchia creatasi già nella campagna elettorale 2021, ovvero quella formata dal signor Enzo Negro e dalla signora D’Angelo. Nei momenti successivi alle elezioni di tre anni fa, ci siamo accorti di stare vivendo una storia già scritta. Dopo quattro mesi di mandato, i rappresentanti della maggioranza manifestavano disagi inerenti a comunicazione e condivisione da parte del sindaco”, dice ai presenti Di Paolo.
Il tecnico di laboratorio biomedico entra poi nel dettaglio di come venivano approvate e prese le decisioni durante le sedute consiliari: “Gli incontri del gruppo di maggioranza si svolgevano mediante una rappresentazione di fatti e delibere già decise a tavolino da loro due (Negro-D’Angelo), senza confronto e partecipazione. Al termine di un’accesa discussione tra me, la presidente del Consiglio Luisa Palazzo e l’ex sindaco, quest’ultimo ci ha invitati a lasciare la coalizione nel caso fossimo stati contrari alle decisioni prese da loro due.”
Michele Di Paolo è tornato poi sulla querela ricevuta nel luglio scorso, quando, dopo le dimissioni di Negro, in qualità di capogruppo di Siamo Capodrise, scrisse ed inviò una lettera tramite Pec nella quale furono espressi i malumori di tutto il gruppo consiliare: “Nei giorni seguenti Luisa D’Angelo, sentendosi chiamata in causa, non so come visto che la lettera non era indirizzata a lei, ha provveduto a querelarmi, dipingendomi come sessista e misogino, pubblicando anche sui social un post contro di me. E il sindaco non ha mai speso una parola in mio favore, quasi sicuramente per evitare dissapori e incomprensioni con lei. Voglio ringraziare le persone che in quel momento difficile mi sono state vicine, come Nicola Cecere, Donato Russo Raucci, Luisa Palazzo, Margherita Nero e l’intero gruppo dirigente di Siamo Capodrise.”