Caserta. Il recente dibattito politico in città è stato centrato sulle questioni giudiziarie che hanno scosso l’Amministrazione. L’inizio e la fine delle misure cautelari a carico di importanti membri della giunta e della macchina amministrativa comunale, non spostano di una virgola la valutazione che diamo della seconda esperienza amministrativa del Sindaco Marino.
Propostosi al ballottaggio come alternativa al centrodestra a trazione leghista, ha convogliato su di sé un voto dalla doppia natura. Quello per definizione progressista e quello di chi non avrebbe mai voluto un sindaco del partito della secessione e che dell’antimeridionalismo ha fatto una battaglia fondante fin dalle sue origini.
Le poche aspettative, nate dalla presenza in coalizione del maggiore partito di centrosinistra della città, tuttavia, sono state tradite.
Le politiche sociali di questa città sono scomparse; il PUC è stato volutamente tenuto nel cassetto mentre spuntavano centri commerciali come funghi; il Macrico non ha ancora una destinazione urbanistica a renderlo inedificabile; la manutenzione delle strade, del verde, degli edifici pubblici, è vergognosa. L’ascolto delle realtà sociali è inesistente. Non era mai capitato che un’amministrazione, anche di centrodestra, fosse così ostile alle istanze del mondo del volontariato e dell’associazionismo che si batte dal basso per migliorare la nostra città.
Questa combinazione di forze e di persone, che sta amministrando, non funziona, non produce risultati per la città, e per il bene della città stessa farebbe bene ad ammettere il fallimento e a dimettersi. Per questo motivo, non condividiamo le suggestioni di altri consiglieri di opposizione di valutare patti di fine consiliatura, e rifiutiamo in blocco ogni genere di ambiguità rispetto alla nostra posizione.
Caserta Decide rimarrà convintamente all’opposizione di questa giunta, senza alcun tentennamento, come ampiamente dimostrato in aula e non solo negli scorsi 3 anni.
Invitiamo, inoltre, il Partito Democratico a una riflessione profonda.
Questa maggioranza continua a definirsi impropriamente di centrosinistra solo per la presenza di questo partito al suo interno. Una qualifica che non trova riscontro nelle scelte sostanziali di Marino e della Giunta. Non abbiamo dubbi, quindi, a pensare che gli elettori del ballottaggio si sentano ogni giorno traditi.
Il vero “Fronte Costituzionale”, a Caserta, è formato da tutte quelle forze che, dentro e fuori il Consiglio Comunale, già oggi si battono per una città con una programmazione urbanistica a consumo di suolo zero, con più parchi fruibili per i cittadini, per un Macrico verde, per politiche sociali di qualità, per un’amministrazione trasparente. Temi sui quali il PD deve decidere, finalmente, da che parte stare in questa città.
Inoltre, non accettiamo lezioni dalla destra. In questi anni, la vera opposizione all’Amministrazione Marino è venuta proprio da Caserta Decide che, con un solo consigliere e senza grandi partiti alle spalle, ha prodotto una mole impressionante di atti consiliari. Ma soprattutto ci domandiamo che senso abbiano queste dichiarazioni di amore verso la città, mentre il Governo nazionale di destra ha ben pensato di sottrarre fondi del PNRR al Sud ed ha approvato l’Autonomia Differenziata, che taglierà la gambe proprio a territori come ai nostri. Se c’è stata una stampella alla giunta Marino, il centrodestra farebbe bene a cercarla al proprio interno, chiedendo ad alcuni consiglieri come mai ai bilanci – veri e propri atti di fiducia delle giunte – erano magicamente assenti durante il voto.
Dal canto nostro, siamo fermamente convinti del percorso da intraprendere, quello che stiamo costruendo attraverso il tavolo Open per la creazione di una vera alternativa politica e sociale per la nostra città. Nei prossimi mesi, con ancora più forza, saremo impegnati in questo sforzo di costruzione e immaginazione di una città diversa. Rilanciamo il nostro appello a tutte le forze progressiste, ai singoli, alle associazioni a mobilitarsi intorno questo progetto: Caserta ne ha bisogno.