“Mondragone per l’Unità d’Italia” e contro l’Autonomia differenziata

Mondragone. Una premessa. Duole vedere il Consiglio comunale di Mondragone ridotto all’obbedienza. Anche l’ultimo episodio, quello relativo al brutto pasticciaccio procedurale per il conferimento della cittadinanza onoraria alla procuratrice Maria Antonietta Troncone (https://www.casertanotizie.com/politica/2024/07/08/il-pasticciaccio-procedurale-della-cittadinanza-onoraria-alla-procuratrice-troncone/), ha confermato il ruolo di mera ratifica dell’Assise. La colpa di tutto ciò è senz’altro della maggioranza consiliare, di colui che la comanda e del presidente del Consiglio comunale, che hanno via via svilito il ruolo del Consiglio comunale e umiliata la funzione di Consigliere comunale. Ai Consiglieri comunali di minoranza vogliamo segnalare, tuttavia, un’importante recente sentenza che stabilisce che qualora il componente di un organo collegiale sia presente e non segnali l’illegittimità, i presunti vizi diventano del tutto irrilevanti. Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania con la sentenza n. 3734/2024, ha espresso il principio di diritto secondo il quale qualora un componente di un organo collegiale sia presente nella seduta e non segnali la ritenuta illegittimità o irregolarità procedurale né si attivi coi previsti meccanismi procedimentali, diventano del tutto irrilevanti i presunti vizi, avendo questi rinunciato a farli valere. Passiamo alla comunicazione di oggi.

La Legge 26 giugno 2024, n. 86, recante “Disposizioni per l’attuazione dell’Autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione”, definita anche “spacca Italia”, dopo l’approvazione definitiva, arrivata lo scorso 19 giugno 2024 alla Camera dei Deputati, è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 150 del 28 giugno 2024 ed entra in vigore il prossimo 13 luglio: https://temi.camera.it/leg19/provvedimento/19_tl18_regioni_e_finanza_regionale.html.

Contro la cosiddetta “Autonomia differenziata”, altrimenti definita “Secessione dei ricchi”, l’Associazione Mondragone Bene Comune – AMBC è scesa in campo per tempo, chiedendo adesione e coinvolgimento e appellandosi anche all’Amministrazione comunale: https://www.casertanews.it/attualita/mondragone-bene-comune-lettera-sindaco-autonomia-differenziata.html.

E grazie a quegli appelli il Consiglio comunale votò all’unanimità un Odg contro la secessione delle destre: https://www.casertanotizie.com/politica/2023/06/01/mondragone-allunanimita-contro-la-secessione-della-destra-e-per-la-riforma-dei-comuni/.

Lo scorso 5 luglio 34 esponenti di associazioni rappresentative della società civile, del mondo cattolico e dell’ambientalismo (in gran parte della Via Maestra), quasi tutti i partiti che non sostengono il governo delle destre a guida Meloni (con la sola eccezione di Azione, che ha comunque espresso critiche nette alla riforma), la CGIL e la UIL e molte personalità hanno già depositato alla Corte di Cassazione a Roma il quesito referendario con cui si vorrebbe abrogare la riforma. Una partita non facile e di non sicuro successo, ma che bisogna fare. Vogliamo sperare che l’ordine del giorno approvato a suo tempo all’unanimità spinga ora tutti i Consiglieri comunali di Mondragone (anche quelli “fluidi”, che passano dal civismo al servizio del “Sommo Governatore” al civismo al servizio di Forza Italia) ad attivarsi nella raccolta delle 500mila firme necessarie (firme da raccogliere entro il 30 settembre).

Alle associazioni, ai movimenti, ai partiti e ai Consiglieri comunali della sinistra, l’AMBC propone una Manifestazione denominata “Mondragone per l’Unità d’Italia”, durante la quale allestire in giro per la città tavoli di raccolta firme. Un’occasione per informare la cittadinanza, per chiedere alle cittadine e ai cittadini di firmare contro una legge che pone fine all’Unità della Nazione, ma anche per iniziare a dare corpo ad un’alternativa politica per il governo futuro della nostra città.

Intanto, chiediamo ancora una volta all’Amministrazione Lavanga di informare i cittadini sui 4 quesiti referendari che intervengono su specifici aspetti della legge elettorale in vigore, detta Rosatellum, fornendo le indicazioni necessarie ai cittadini che vorranno recarsi presso il Comune per firmare. Il “Referendum Besostri”, promosso dal comitato referendario “Io voglio scegliere”, è comunque possibile firmarlo anche online, facendosi identificare con il proprio SPID o con la Carta d’Identità Elettronica, CIE: https://www.casertanotizie.com/politica/2024/06/27/associazione-mondragone-bene-comune-firmiamo-per-cambiare-la-legge-elettorale/.

Il 2025 potrebbe essere così l’anno dei referendum. Non dimentichiamo infatti che ci sono anche quelli della Cgil contro il Jobs Act e per il lavoro dignitoso: https://www.casertanotizie.com/politica/2024/05/04/per-il-lavoro-ci-metto-la-firma-firmiamo-i-referendum-della-cgil/. Sono tutte “cose di sinistra”, sono tre iniziative per l’Italia unita, per la democrazia e per il lavoro sulle quali bisogna mobilitarsi anche nei nostri territori.