Affermiamo il modello delle comunità energetiche rinnovabili a Mondragone (e in tutta la provincia)

Mondragone. Il prolungato e disastroso black out che ha interessato molti Comuni della provincia di Caserta ha innanzitutto evidenziato ancora una volta la fragilità dei nostri servizi di rete, privati nel tempo della costante manutenzione e del necessario ammodernamento e diventati “pascolo” del traffico politico, tra “privatizzazioni di fatto”, subappalti e clientele. Mondragone ogni estate fa i conti con ripetuti black out (anche se non paragonabili a quest’ultimo) e con i disagi derivanti da una drastica diminuzione dell’acqua potabile. Ma quest’ultimo black out ha ancora una volta evidenziato anche l’incapacità dell’Amministrazione Lavanga di far fronte all’emergenza (d’altra parte, cosa pretendere da chi non sa gestire neppure l’ordinaria amministrazione?) e di comunicare efficacemente con la città, rappresentando i reali motivi del gravissimo guasto e i tempi di superamento della crisi.

Tuttavia, siamo giunti alla conclusione che cercare di dialogare (e fare proposte) con chi sfortunatamente ci amministra è tempo sprecato, su questa come su qualsiasi altra vicenda. Vale allora la pena cercare di rivolgersi ad interlocutori più affidabili e cogliere questa crisi per rilanciare anche a Mondragone e in tutti i Comuni di Terra di Lavoro le Comunità Energetiche Rinnovabili (e Solidali), ormai realtà in tante parti d’Italia e che rappresentano un passo decisivo verso una transizione energetica in una prospettiva di ecologia integrale, che abbraccia la tutela dell’ambiente, la giustizia nei rapporti economici e sociali, la cura della persona umana e delle comunità, oltre ad essere una misura importante di contrasto alla povertà energetica.

Particolarmente attiva sulle CER è la Conferenza Episcopale Italiana – CEI, che nell’ambito della cura del Creato ispirata dall’Enciclica Laudato si’ di Papa Francesco ha anche messo a punto un utile Vademecum, che sarà regolarmente aggiornato per recepire in maniera continuativa gli sviluppi a livello normativo, di mercato e pastorale. Il Vademecum sulle CER è disponibile sui siti: https://www.chiesacattolica.it/ e https://tavoloenergia.chiesacattolica.it/. Oltre a fornire alcune informazioni di carattere generale e a suggerire strumenti e metodologie utili per le Chiese locali e gli enti religiosi, il testo propone infatti una road map per la costituzione di una CER.

L’AMBC si appella alla Diocesi e a tutte le Parrocchie di Mondragone (e a tutte le Parrocchie della provincia di Caserta) affinché – con il supporto delle Associazioni di Quartiere (come, per esempio, l’Associazione Quartiere di Sant’Angelo, fortemente voluta e gestita per decenni dal nostro compianto Antonio Taglialatela, Tatonno) e di altre associazioni e gruppi di cittadini – possano farsi promotrici di un grande movimento per le CER anche a Mondragone. Secondo l’ultimo studio Elemens-Legambiente, queste possono portare riduzioni dei costi in bolletta fino al 25% per le utenze domestiche e condominiali e fino al 20% della spesa energetica di piccole e medie imprese, scuole, distretti artigiani e altri settori ancora. Un beneficio reale che non si limita a combattere il fenomeno della povertà energetica, ma che può sostenere il rilancio delle attività imprenditoriali ma anche le parrocchie o le istituzioni pubbliche, come le scuole, che grazie alla riduzione delle spese energetiche possono impiegare le risorse (e gli incentivi previsti) a scopo solidale, secondo le necessità individuate. Ci sono esperienze consolidate anche vicino a noi che possono esserci d’esempio, come nel caso dell’esperienza di successo della Comunità Energetica Solidale di Napoli Est.

Con la solita incrollabile speranza che dal Consiglio comunale, nonostante l’apatia e la residualità che lo circonda, possa nascere una iniziativa in tal senso, segnaliamo anche il Vademecum dell’ANCI per i Comuni: https://www.anci.it/wp-content/uploads/CACER_Vademecum_ANCI-240412-corretto-stampa.pdf.

Concludiamo ricordando che durante la scorsa fine settimana è partita la raccolta di firme per raccogliere entro il 15 settembre 500mila firme in 70 giorni in calce al quesito referendario per abolire la legge sull’Autonomia differenziata. L’AMBC – che partecipa all’iniziativa attraverso la Rete Numeri Pari (https://www.numeripari.org/agendasociale/) – segnala la pagina che la Rete ha dedicato al referendum per l’abrogazione totale della legge su l’autonomia differenziata. La trovate a questo link: https://www.numeripari.org/referendum-contro-lautonomia-differenziata/. Al suo interno troverete: un breve testo che spiega il nostro punto di vista condiviso e le ragioni del nostro impegno comune; il vademecum per la raccolta delle firme cartacee e digitali; la cartella con tutti i materiali grafici scaricabili; una serie di materiali di approfondimento sul tema (articoli; i volantini tematici e le slides di approfondimento breve).

Infine, è in allestimento anche una piattaforma per la raccolta online delle firme: https://referendumautonomiadifferenziata.com/ e grazie all’intervento del deputato Riccardo Magi di +Europa dovrebbe entro poco tempo essere attiva anche la piattaforma pubblica e gratuita. Il nostro portavoce, Gianni Pagliaro, nei prossimi giorni si recherà comunque presso gli uffici comunali per verificare se il Comune si è attivato sia per questo referendum che per quello relativo alla legge elettorale (Referendum Besostri).

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