Mondragone, parole al vento

Mondragone. Nei prossimi giorni racconteremo a chi ci segue una piccola storiella dal titolo: “Il Cimitero del Gattopardo”. Si tratterà di pura fantasia, poiché nella realtà fatti così non possono sicuramente accadere.

Ma per oggi fermiamoci al caldo insopportabile e al lavoro povero.

Sono giorni di caldo e di afa. Viviamo l’ennesima estate torrida. Il clima ci mette a dura prova. In un regime di riscaldamento globale l’azione fondamentale, ci dicono gli esperti, è quella di uscire definitivamente dall’era dei combustibili fossili. Ma ciò non dipende purtroppo direttamente da noi. Tuttavia, chi abbiamo sfortunatamente al comando della città dovrebbe – al pari di tanti amministratori in giro per l’Italia – avvertire il bisogno di intraprendere azioni in grado di agire sul consumo del suolo, sulla mobilità sostenibile, sull’accessibilità, sulla qualità dell’aria e dei servizi, sulla dispersione e la rigenerazione urbana. Le città saranno il “campo di battaglia” delle sfide del futuro e noi continuiamo ad avere amministratori incapaci di gettare lo sguardo oltre il presente, fatto di propaganda, festicciole e orinaria amministrazione (fatta male). “Riconoscendo l’urgenza di combattere il degrado del suolo e creare nuove vasche di assorbimento del carbonio, condividiamo l’obiettivo ambizioso di piantare collettivamente 1.000 miliardi di alberi entro il 2030”. Così si leggeva nella dichiarazione finale del vertice del G20 di Roma del 2021. L’infrastruttura verde, insomma, acquista sempre più importanza, in quanto contribuisce a ridurre l’inquinamento acustico e il rischio idrogeologico, serve a riqualificare esteticamente i paesaggi urbani e favorisce un territorio e uno stile di vita sani. Il verde pubblico in città ha una grande capacità di assorbimento della CO2 e di mitigazione del fenomeno delle isole di calore urbano.

L’AMBC sono anni che cerca di sensibilizzare sulla necessità di agire con immediatezza per mitigare l’inquinamento atmosferico riprogettando la mobilità urbana e lavorando per una forestazione urbana, che secondo molti studi rappresenta la soluzione più̀ efficace ed economica per mitigare l’inquinamento atmosferico: gli alberi sono infatti degli eccezionali purificatori d’aria, “mangiano” smog e riducono la temperatura dell’ambiente in cui si trovano durante i mesi più caldi.

L’AMBC ha ricevuto attenzione anche dal Movimento Laudato si’, che aveva ripubblicato uno dei nostri tanti interventi sul tema: https://comunitalaudatosi.org/mondragone-lambc-aderiamo-alla-campagna-un-albero-in-piu-e-piantiamo-30mila-alberi-in-citta/, ma per l’Amministrazione Lavanga (come prima per l’Amministrazione Pacifico-Lavanga) le nostre sono solo parole al vento, non degne di alcuna considerazione.

Nei giorni scorsi abbiamo accolto con soddisfazione la notizia che anche il comune di Napoli ha approvato il salario minimo a 9 euro l’ora che vincola tutti i fornitori del Comune e delle società partecipate: https://www.comune.napoli.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/52060#:~:text=Tutti%20gli%20operatori%20economici%20ai,a%209%20euro%20l’ora.

Ad aprile scorso l’AMBC aveva avanzato la proposta di salario minimo anche a Mondragone: https://www.casertanotizie.com/politica/2024/04/11/introduciamo-il-salario-minimo-per-coloro-che-lavorano-negli-appalti-comunali/, ma nessuno ha ritenuto di considerarla, né la maggioranza consiliare né la minoranza. Continuano a non ascoltarci, ma prima o poi con quello che diciamo saranno costretti a fare i conti. Speriamo solo che non sia troppo tardi.

Per fortuna le buone notizie non mancano: da qualche giorno è finalmente online la piattaforma digitale, pubblica e gratuita di raccolta firme per i referendum e le leggi di iniziativa popolare. È una grande conquista per tutti quelli che vogliano esercitare i diritti politici in modo semplice e accessibile. La piattaforma è già online: si può firmare per il Referendum sull’autonomia differenziata e per il referendum sul Rosatellum.

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