Caserta. La Provincia di Caserta è di nuovo investita da terremoti politici. Nelle scorse ore è stato sciolto dal Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro degli Interni Matteo Piantedosi, il Consiglio comunale di Calvi Risorta, alla luce – si legge nella nota – degli accertati condizionamenti da parte della criminalità organizzata che compromettono il buon andamento dell’azione amministrativa. Si tratta del terzo Ente locale, dopo Orta di Atella nel 2019 e Sparanise nel 2022, sciolto per infiltrazioni camorristiche nel giro di cinque anni in questa provincia. La decisione è legata alle indagini sul sindaco Giovanni Lombardi, accusato di turbativa d’asta e favoreggiamento alla camorra e sul vicesindaco Giuliano Cipro, accusato di favoreggiamento.
Colpisce il fatto che questo fenomeno avviene a partire da vicende legate a piani regolatori e, più in generale, a questioni urbanistiche. Emerge un quadro allarmante di incapacità della politica di gestire la cosa pubblica e di estrema capacità della criminalità organizzata a infiltrarsi nella gestione amministrativa dei comuni. La riflessione che proviene da queste vicende non può che essere incentrata sulla difficoltà ancestrale che le classi dirigenti di questa provincia hanno nell’impostazione della vita amministrativa e nel rifuggire dalla clientela come sistema di regolazione sociale e politica. Occorre una riflessione seria che coinvolga tutte le forze politiche, a partire dalla considerazione che, probabilmente, questo fenomeno ha radici lontane nel principale e più distorto esito dell’intero processo di riforma degli enti locali, consistente nel deciso aumento della personalizzazione della politica. I sindaci godono oggi di maggiore autonomia e visibilità, con conseguente aumento della loro responsabilità. Va da sé che questo costituisce un punto di forza ma anche di debolezza. Per la criminalità organizzata la personalizzazione della politica rende più visibile e facilmente individuabile il bersaglio delle loro pressioni, cosicché l’elevata concentrazione di potere nelle mani di un solo individuo può rendere la sfera della politica più fragile e più vulnerabile alle intimidazioni criminali.
Riteniamo che sia sempre più urgente e non rinviabile affrontare questi fenomeni anche da una prospettiva scientifico-istituzionale, oltre che politica, con l’istituzione di osservatori speciali sulle infiltrazioni della criminalità organizzata negli Enti locali, anche perché le azioni di risanamento, conseguenti gli scioglimenti dei consigli comunali, rispondono spesso a logiche emergenziali e straordinarie che non spezzano il circuito perverso nel quale ritornano a operare le personalità che allacciano rapporti con i soggetti criminali. – Fabio Carbone – Delega Enti Locali Segreteria Provinciale Sinistra Italiana Caserta – Antonio Dell’Aquila – Segretario provinciale di Sinistra Italiana Caserta.