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Politica

Care concittadine e cari concittadini (del litorale Domizio), è tempo di liberare il nostro Mare

Mondragone. Qualche giorno fa i balneari hanno inscenato in tutt’Italia (anche a Mondragone?) uno sciopero, che sarebbe più corretto definire “serrata” per non svilire una nobile parola che da 120 anni accompagna le lotte del mondo del lavoro. E nello stesso giorno il Fatto Quotidiano ha pubblicato un interessante articolo dal titolo: “La spiaggia sta finendo, ne restano solo 120 Kmq”. Un articolo che cita la situazione del “mare negato” lungo la Domiziana e accenna anche alla battaglia che l’AMBC in solitaria porta avanti da anni: https://www.facebook.com/groups/767310739974414/posts/7602263013145785/?_rdr. Di quella giornata ci resta soprattutto la splendida iniziativa dei Radicali Italiani: https://www.instagram.com/reel/C-ck-Retayd/.

L’autodefinitosi assessore agli Enti locali (commissariati e/o sottoposti ad accesso) si è tanto esaltato per l’illuminazione di un tratto della Domiziana e per una pericolosa pista ciclabile fatte con soldi pubblici, molti del PNRR (quando si parla di cemento e lavori pubblici va in sollucchero), ma non si è minimamente posto il problema che per Km e Km il mare e la spiaggia sono stati sequestrati ai cittadini e che senza soluzione di continuità è stato sbarrato l’accesso all’arenile. Per 9 mesi si può inforcare la bici, percorrere quella ciclabile sperando di non essere messi sotto, ma non si può accedere alla spiaggia. E durante i mesi estivi, sempre in sella alla bici, se non si è accoppati su quella ciclabile da qualche auto che esce dai tanti stabilimenti balneari, si può sperare di raggiungere l’arenile (che è di tutti) solo quando i “padroni del mare” aprono i loro cancelli e comunque sotto i loro “sguardi interrogativi”, sperando di non subire la stessa sorte di Benigni e Troisi: https://www.youtube.com/watch?v=5C4e93WQ4LI.

La legge n. 217 del 2011 e la legge n. 296 del 2006 stabiliscono il diritto libero e gratuito di accesso e fruizione della battigia. Gli stabilimenti balneari devono consentire il libero accesso e transito per raggiungere la battigia. L’ordinanza (n. 1540 del 2015) del Tar Campania, come riporta puntualmente il sito di “Mare Libero”: https://www.marelibero.eu/il-diritto-di-accesso-al-mare/, riconosce al Comune il potere di vigilare sul rispetto degli obblighi per i titolari delle concessioni di creare un accesso pedonale aperto in ogni ora e per tutto l’anno a coloro che vogliono accedere alla spiaggia, rimuovendo anche i cancelli apribili all’occorrenza.

C’è da meravigliarsi come quest’inattesa fiammata di legalità che sta investendo l’Amministrazione comunale non contempli affatto il diritto d’accesso al mare – ovunque, a qualsiasi ora e per tutto l’anno – e come essa non si adoperi per far rispettare leggi dello Stato e una giurisprudenza ormai consolidata.

Qualche giorno fa parlando con qualche amico che ha la bontà di seguirci ci siamo accorti che nonostante decine di interventi e un impegno che si trascina ormai da anni, ci sono ancora equivoci che accompagnano le nostre posizioni in tema di “Mare Libero e Bene Comune”: non siamo “i fanatici” della Bolkestein (anzi …), ma del Mare di Tutti e della Spiaggia Libera. Nei prossimi giorni torneremo quindi ad occuparci della nostra spiaggia, illustrando meglio la nostra posizione, anche con l’obiettivo di tenere alta l’attenzione (non dimentichiamoci che hanno deliberato di procedere con i bandi entro l’anno) e di sensibilizzare movimenti, associazioni e cittadini affinché pretendano di essere coinvolti nel destino della loro spiaggia e del loro mare (i cittadini sono i primi stakeholders e la questione non può certamente ridursi ad una dimensione burocratica: sono i cittadini che dovranno decidere cosa fare del loro mare e della loro spiaggia!).

In tre settimane le firme per indire il referendum abrogativo della legge sull’autonomia differenziata hanno superato il tetto delle 750mila, di cui oltre 470mila raccolte online. Il referendum contro la legge “spacca Italia” che si profila nella prossima primavera – insieme a quelli sul lavoro promossi dalla Cgil, che hanno raggiunto la bellezza di quattro milioni di firme – si sta strutturando come uno di quegli eventi che possono cambiare il destino del nostro Paese. Dunque, come si dice, firmate e fate firmare, sia online: https://pnri.firmereferendum.giustizia.it/referendum/open/dettaglio-open/500020, sia presso qualche banchetto: le amiche e gli amici del Movimento Mondragone Attiva stanno allestendo un loro banchetto durante il mercato domenicale e anche Sinistra Italiana sta raccogliendo firme presso Kromosoma 11. Dall’Amministrazione Lavanga, invece, per ora solo totale silenzio. Eppure, durante i brindisi sotto le stelle, gli sbarchi e le festicciole i Consiglieri della maggioranza qualche banchetto per informare e per raccogliere le firme avrebbero potuto allestirlo, come fatto, per esempio, presso la propria sede dal Movimento Mondragone Attiva, se non altro per onorare una delibera che su proposta dell’AMBC il Consiglio comunale aveva assunto all’unanimità sull’autonomia differenziata. Ma, tant’è!

Intanto, vogliamo ricordare che c’è anche il Referendum per la Rappresentanza, contro il Rosatellum, la legge elettorale che impedisce ai cittadini di scegliere i propri rappresentanti. E anche in questo caso vi invitiamo a firmare, si può farlo anche online sulla piattaforma pubblica partendo dal sito www.iovoglioscegliere.it. Ci sono 4 referendum e una Legge d’Iniziativa Popolare da firmare e, quindi, la procedura per la firma va ripetuta 5 volte.

Fra qualche giorno è Ferragosto. Dopo tanti brilli schiamazzi e molesti rumori (protrattisi impunemente anche oltre l’orario consentito e fino a notte fonda) e dopo tantissimi fuochi d’artificio, con il loro sovraccarico di inquinamento acustico e atmosferico (“Ca Maronn C’accumpagn”, per gli elevati picchi in atmosfera di polveri sottili – PM10 – e per tutti gli inquinanti nocivi prodotti dagli scoppi durante il suo sbarco … Una pratica pericolosissima, tollerata con molta faciloneria ed irresponsabilità, a nostro avviso, con aspetti penali, dalle autorità comunali e di pubblica sicurezza. Sapevamo che una processione è a tutti gli effetti un rito liturgico, un evento sacramentale, una manifestazione pubblica della fede. Possibile che la comunità credente non si interroghi seriamente su fenomeni del genere, per anni superficialmente avallati? Ritorneremo sui calici, gli sbarchi e un’assurda ordinanza sindacale nei prossimi giorni), vogliamo augurarvi un po’ di tranquillità e una salutare quiete. Buon Ferragosto a tutte e a tutti!

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