Mondragone (Associazione Mondragone Bene Comune). Il Sindaco per giustificare uno stitico programma estivo 2024, non degno di una città che ritiene di essere turistica, si è riferito all’enorme debito che il Comune ha accumulato negli anni. Uno spaventoso debito che pone Mondragone sull’orlo del dissesto e che limita fortemente la capacità di spesa dell’Ente. Eppure, negli ultimi 7 anni, durante i quali Lavanga è stato prima vicesindaco e poi sindaco, di spese inutili se ne sono fatte tante, come pure di veri e propri sperperi. Ma ciò che più ha colpito dell’argomentare del Sindaco è il fatto che parla del debito come se lui fosse arrivato da poco da un altro pianeta e avesse trovato il bilancio del Comune scassato chi sa da chi.
Sarà stato il calore di un’estate torrida o qualche colpo di sole a fargli dimenticare che sono ben 15 anni che ha ruoli primari nell’Amministrazione di questa “disgraziata” città: è stato Consigliere comunale (e provinciale), Assessore municipale, Vicesindaco e ora riveste la carica di Sindaco. Si può dire che pochi possono vantare una carriera così lunga e tra quelli attualmente ancora in pista è senz’altro un assoluto veterano. E di questi 15 anni ben 10 anni Lavanga li ha passati al governo della Città con responsabilità primarie in Giunta. Eppure, si sente assolutamente estraneo al buco di bilancio che costringerà i Mondragonesi a così tanti sacrifici. Dov’eri, esimio Sindaco, quando nei tuoi 10 anni al governo della Città si accumulava così tanto debito? Cosa hai proposto o fatto per scongiurare il fallimento dell’Ente e per agire con immediatezza? Eppure, già dal 2017 l’AMBC aveva segnalato la necessità di procedere almeno con un Piano di riequilibrio. Proposta avanzata anche dai Revisori dei conti. Perché si sono persi 6 anni per arrivare ad adottare la proposta lanciata dall’AMBC? La Corte dei conti potrà anche approvare il Piano di riequilibrio che con eccessivo ritardo è stato presentato, ma la “spada di Damocle” rappresentata dal dissesto (fallimento) resterà sulla testa della Città.
C’è da dire che questo Sindaco non è nuovo a scordarsi le cose: lo ha fatto anche a proposito del Cimitero comunale, quando per anni non si è ricordato di assumere gli operai necessari oppure di bandire la dovute gare di appalto per la gestione dei servizi cimiteriali.
Ma anche in ordine alla recente ordinanza sindacale di mezza estate, che vietava tra l’altro lo sparo di fuochi d’artificio, il Sindaco si è dimenticato il tripudio di fuochi pirotecnici che due giorni prima aveva inquinato come non mai l’aria e rotto i timpani dei cittadini, mentre lui impettito come al solito camminava (pardon, navigava) sulle acque del mare accompagnato dalla Madonna. Fuochi d’artificio che, tra l’altro, si sparano per 365 giorni all’anno senza alcun controllo da parte delle preposte autorità. E ben ha fatto qualche cittadino a sottolineare via social che anche quest’ultima ordinanza non è stata fatta rispettare e sulla spiaggia è successo praticamente di tutto.
A volte bisognerebbe dare ascolto a quel vecchio adagio che dice: “Non è tanto importante sapere quando parlare, bensì quando tacere.”
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