Cristo medico, la guarigione dei ciechi

Gesù Cristo, oltre che liberare gli indemoniati dal dominio del diavolo, guarì tanti altri ammalati colpiti da varie infermità. In un passo del Vangelo scritto da Matteo si legge: E Gesù andava attorno per tutta la Galilea, insegnando nelle sinagoghe e predicando l’evangelo del Regno, sanando ogni malattia ed ogni infermità fra il popolo. Le guarigioni operate da Cristo furono numerose. Grazie ai Vangeli di Giovanni, Marco e Matteo sappiamo della guarigione di sette poveri ciechi. Gesù, dopo aver riportato in vita a Cafarnao la figlia di Giairo, riprese il suo cammino insieme ai discepoli, e si accorse che due ciechi lo seguivano e, quando lo raggiunsero, gridarono: Figlio di Davide abbi pietà di noi. Rispose loro: Credete che io vi possa fare questo? Ed essi risposero: Sì, o Signore. Allora Gesù toccò loro gli occhi dicendo: Avvenga per voi secondo la vostra fede. E subito si aprirono i loro occhi (Matteo IX 27-31).

Il secondo miracolo di questo genere viene riportato da Marco (VIII 22-36) il quale racconta che a Betsàida, cittadina al confine con la Galilea al nord del lago di Tiberiade, i discepoli presentarono a Gesù un cieco e lo supplicarono di toccarlo. Gesù lo prese per mano e lo condusse fuori del villaggio e, dopo avergli messo della saliva[1] sugli occhi, gli impose le mani e gli chiese: Cosa vedi? Quello alzando gli occhi gli rispose: Vedo uomini e mi sembrano alberi che camminano. A questo proposito occorre osservare che la risposta, da un punto di vista strettamente medico, è interessante perché dimostra la veridicità del racconto. Un cieco, infatti, appena riacquistato la vista non è capace di attribuire le giuste proporzioni agli oggetti che vede perciò gli uomini appaiono grandi come alberi. Allora Gesù impose un’altra volta le mani sopra i suoi occhi e quello cominciò a guardare fisso e fu guarito per cui distingueva ciò che vedeva in maniera chiara.

Più importante fu la guarigione di un uomo nato cieco che, secondo la narrazione di Giovanni (IX 1-41), avvenne a Gerusalemme. Questi, cieco fin dalla nascita, mendicava e i discepoli quando lo videro chiesero al Maestro, per colpa di chi questi fosse cieco. Rabbì chi ha peccato, lui o i suoi genitori perché sia nato cieco? Vi era infatti un’antica credenza, specie dei popoli orientali, secondo la quale i difetti fisici che si manifestavano alla nascita dipendevano dai peccati commessi dagli antenati. Gesù rispose: Né egli ha peccato né i suoi genitori ma perché in lui si manifestino le opere di Dio. Poi fece del fango con terra e con saliva, ne bagnò gli occhi del cieco e gli disse: Vai a lavarti nella vasca di Siloe[2]. Quello andò e tornò avendo riacquistato la vista. La gente era meravigliata per ciò cui aveva assistito, ma i Farisei che notoriamente erano ostili verso Gesù, quando furono informati dell’accaduto interrogarono il cieco per avere maggiori informazioni. Il miracolo era, infatti, avvenuto di sabato, cioè nel giorno sacro in cui, secondo la legge ebraica, non si poteva svolgere alcuna attività per cui chi lo aveva fatto era da ritenersi un peccatore. Il cieco rispose a proposito di chi l’aveva guarito: Io non so chi esso sia e se è peccatore o no. So però che egli mi ha guarito. Prima ero cieco ed ora ci vedo. Da che mondo è mondo non si è mai sentito che qualcuno aprisse gli occhi ad un cieco nato. Se questi (riferendosi a Cristo) non venisse da Dio non avrebbe potuto farlo. Così disse nella sua semplicità quel mendicante che non conosceva Gesù e che non aveva chiesto a Lui alcuna grazia.

Non si può quindi dire, in questo caso, che la guarigione sia stata favorita dalla forza della suggestione di cui spesso si è parlato per dare una spiegazione alle guarigioni eseguite da Gesù. Dopo questo episodio altri ciechi furono guariti nella città di Gerico che, in effetti, era un’oasi in mezzo al deserto.

Avvenne poi che mentre Gesù si avvicinava alla città, un mendicante cieco che aveva appreso delle guarigioni operate dal Maestro, sapendo che sarebbe passato per quel posto gridò: Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me. Gesù lo fece condurre in sua presenza e gli domandò: Cosa vuoi che ti faccia? E quello gli rispose: Signore che io ci veda. E Gesù gli replicò: Vedi, la tua fede ti ha salvato. Successivamente, dopo essere partito da Gerico, altri due ciechi mendicanti di cui uno era chiamato Bartimeo (figlio di Timeo) udendo passare gente ed avendo saputo che c’era Gesù alzarono la voce e gridarono: Signore Gesù figlio di David, abbi pietà di noi. Gesù allora avendo provata la loro fede toccò i loro occhi ed essi ci videro (Matteo, XX, 29-34 e Marco X 46-52).

Questi furono i ciechi sanati, di cui la narrazione evangelica ci ha lasciato un ricordo individualizzato senza parlare dei tanti innominati che furono ugualmente sanati dalla stessa infermità.

[1] Alla saliva venivano attribuite virtù curative

[2] Siloe significa “acqua inviata”, come Gesù che è inviato di Dio. La piscina si trova ai piedi dello sperone meridionale della collina su cui sorgeva il tempio.

Gestione cookie