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I Santi Medici

Cristo Medico. Spiegazione delle guarigioni. Parte prima

Gesù guariva, come appare dal Vangelo, per una potenza insita in Lui. Una potenza diretta, divina che Egli stesso dimostra essere distinta dalle forze umane. Particolarmente significativa è la guarigione dell’emorroissa secondo quanto narra Marco (V, 25-34). La donna si mescola tra la folla e riesce a toccare il lembo della veste di Gesù, senza farsi accorgere da nessuno e, appena lo tocca, è guarita. Ma Gesù, accortosi subito dentro di sé della virtù che era emanata da Lui si rivolse alla folla e disse: Chi ha toccato le mie vesti? E i suoi discepoli gli dissero: Vedi come ti preme la folla e domandi: Chi mi ha toccato? E guardava intorno per vedere chi effettivamente lo avesse toccato.
In questo racconto l’Evangelista Luca (VIII,46) è più esplicito. Scrive, infatti: E Gesù replicò.
Qualcuno mi ha toccato perché mi sono accorto che è uscita da me potenza. Gesù Uomo sente e si accorge quindi della potenza divina che era uscita da Lui, al contatto della donna, e si rivolge ad essa per vedere con i sensi dell’uomo, qual è la persona che lo ha toccato. Gesù aveva, infatti, sentito un tocco speciale per la sensazione della potenza divina che da Lui era scaturita. Questa stessa frase ricorre assai spesso. Luca, quando accenna alle molteplici guarigioni operate dal Signore, scrive: E tutto il popolo procurava di toccarlo perché scaturiva una forza che sanava tutti (Luca, VI 19).

Le modalità con cui Gesù guariva erano semplici. La guarigione avveniva per un atto di fede da
parte di colui che desiderava la grazia o, in maniera indiretta, mediante il toccamento della sua
veste, come nel caso dell’emorroissa, o il toccamento diretto utilizzando la saliva semplice o
impastata con la terra. Qualche critico ha ricordato, a proposito dell’applicazione della saliva sugli occhi ammalati, che la saliva ebbe vasta applicazione terapeutica per il passato.

A questo proposito ricordo che Giuseppe Pitrè , scrittore, medico, letterato ed etnologo italiano del XX secolo, pubblicò un libro intitolato: Lo sputo e la saliva nelle tradizioni di Sicilia. Il Maestro guariva anche a distanza senza nessun contatto materiale come avvenne per la guarigione del figlio dell’ufficiale di Cana, di quella del servo del centurione e di quella della figlia della donna sirofenicia. Le guarigioni avevano poi la caratteristica di essere immediate. L’unica guarigione che avvenne per gradi è quella del cieco di Betsaida (Marco VIII, 22-26) il quale inizialmente vide uomini che sembrano alberi che camminavano e, in un secondo tempo, vide distintamente.

Come le guarigioni anche le resurrezioni avvenivano istantaneamente. Coloro i quali vogliono dare una spiegazione medica ai miracoli operati da Gesù affermano che la maggior parte delle guarigioni avvennero grazie ad una forte suggestione o per un motivo psicologico. Questi stessi critici affermano che la psicologia dei popoli orientali era diversa dalla nostra per cui la suggestione poteva operare fatti apparentemente meravigliosi ma scientificamente spiegabili.

Joseph Ernest Renan filosofo, filologo, storico delle religioni e scrittore francese, scrisse nel 1863 una Vita di Gesù. Egli, per spiegare le guarigioni operate da Gesù, affermò che tra gli Ebrei della Palestina non esisteva alcuna conoscenza medica per cui, in tali condizioni di ignoranza, la presenza di un uomo superiore che trattava con dolcezza l’infermo e lo
rassicurava sulla guarigione, rappresentava un rimedio decisivo per guarire.

Non ritengo che ciò possa essere vero perché la storia ci fornisce degli elementi che dimostrano che, nell’epoca di Gesù, gli Ebrei avevano una cultura medica dovuta anche alla vicinanza della Palestina con la famosa scuola di arte medica di Alessandria di Egitto. Ci sono poi numerosi passi evangelici che dimostrano che molti malati che si rivolgevano a Gesù per essere guariti si erano rivolti precedentemente, e senza successo, ad altri medici di professione. Lo stesso Renan si dimostra infine convinto che la suggestione sia stato il fattore preminente delle guarigioni di Cristo.

Nel XIX secolo soprattutto ma anche, in parte, nel XX secolo la suggestione fu evocata anche da altri commentatori per interpretare gran parte dei miracoli di Cristo. In questo periodo fiorirono studi sull’isterismo, sull’ipnotismo e sulla suggestionabilità, grazie all’impulso dato da uno scienziato francese, Giovanni Martino Charcot, che aveva fondato, nell’Ospedale de la Salpetrière di Parigi, una scuola importante di neuropatologia. Secondo queste teorie la cecità sarebbe provocata da amaurosi (riduzione dell’acutezza visiva dovuta a improvviso e inadeguato apporto di sangue al globo oculare) o da blefarospasmo (contrazione persistente del muscolo orbicolare dell’occhio) di natura isterica che possono sparire grazie ad una forte commozione. Anche il sordomutismo potrebbe essere l’espressione di un fenomeno isterico così come negli zoppi e gli storpi molti dei loro sintomi quali la claudicazione, il dolore all’anca, le contratture muscolari, la paresi e l’emiplegia, possono essere di natura isterica e, persino la febbre della suocera di Pietro, sarebbe stata una febbre isterica.
La prossima settimana prenderemo in considerazione ulteriori ipotesi che potrebbero spiegare
altri miracoli compiuti da Gesù.

Gabriella Montanaro

Giornalista pubblicista. Professoressa di lingue estere. Collaborazioni con Tele Luna, Caserta Mia. Socia Terra Nostra APS.

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Gabriella Montanaro

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