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La riflessione sulla parola di Dio

ASCENSIONE DEL SIGNORE, Commento al Vangelo secondo Marco 16,15-20

Celebriamo oggi la Solennità dell’Ascensione del Signore Gesù, posta dopo quaranta giorni dalla sua Resurrezione e prima della Solennità di Pentecoste. Infatti, dopo la sua Resurrezione, Gesù resta con i suoi discepoli per quaranta giorni istruendoli ed educandoli alla missione che avrebbero dovuto iniziare dopo la discesa della Spirito Santo (Pentecoste). Con questa solennità si conclude la vita terrena di Gesù nel suo corpo fisico, si unisce a Dio Padre, nell’attesa della sua seconda e definitiva venuta sulla terra per giudicare ogni cosa. Questa Solennità è molto antica e già all’inizio del IV secolo troviamo traccia in Eusebio (265-340), vescovo di Cesarea, nell’opera De solemnit pascali. Ogni domenica e festività proclamiamo nel Credo degli Apostoli questa verità di fede con queste parole: «Gesù è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine».

 

Prima di ascendere “Gesù apparve agli Undici e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato”. La missione degli Apostoli e della Chiesa è molto chiara, andare incontro a tutti coloro ai quali deve arrivare la Buona notizia. Non si deve rimanere fermi a Gerusalemme ma essere in continuo movimento affinché arrivi a tutti ciò che Gesù ha detto, insegnato e fatto. In particolare, annunciare che: “Dio è amore. In questo si è manifestato l’amore di Dio per noi: Dio ha mandato il suo unigenito Figlio nel mondo, perché noi avessimo la vita per lui” (1Gv 4, 8-9). Un messaggio che oggi urge ricordare a tutti, specialmente nei luoghi dove l’odio, la prepotenza, la vendetta e l’arroganza hanno ramificato portando frutti di morte e non di vita. Ebbene ricordalo sempre che Dio, Amore infinito, chiede soltanto di essere accolto, non si impone e né pretende, ma elemosina un po’ di attenzione da ogni uomo. Il suo amore non toglie ma aggiunge, potenzia e accresce la vita di tutti.  Da questo amore nessuno deve sentirsi escluso, qualunque siano le sue scelte di vita, né sentirsi giudicato. La Buona Notizia che la Chiesa deve proclamare è che Dio ama tutti in modo incondizionato e gratuito e accoglie ogni creatura per donare un abbraccio, una carezza, una parola di tenerezza. E chi è il credente? È colui che accoglie l’amore di Dio e lo condivide con gli altri. L’amore di Dio è condiviso perché comunica la sua stessa natura. Quelli che non credono si chiudono, a Dio e/o al prossimo, nel proprio egoismo e alla ricerca solo del proprio bene, condannandosi di fatto essi stessi ad una vita solitaria.

 

E la Buona notizia non si ferma solo alle parole, viene sostenuta anche dai fatti: questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno”. L’amore e il bene scaccia sempre il male da ogni cuore perché vince sempre su tutto; l’amore trova sempre forme nuove per comunicare con tutti, il linguaggio dell’amore non conosce limiti; l’amore guarisce sempre dal veleno del giudizio e del pettegolezzo che distrugge ogni relazione, l’antidoto migliore è amare senza giudicare; l’amore tocca le sofferenze di tutti e guarisce da ogni malattia fisica e spirituale.

 

“Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano”. La comunità cristiana oggi è chiamata a continuare a predicare e ad annunciare la Buona notizia. Ma perché sia credibile deve essere segno visibile dell’amore di Dio, segno indiscutibile della presenza di Gesù perché “se Dio ci ha amato, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri . Nessuno mai ha visto Dio; se ci amiamo gli uni gli altri, Dio rimane in noi e l’amore di lui è perfetto in noi” (1Gv 4, 11-12). Solo così possiamo rendere vivo Cristo in noi.

Buona festa dell’Ascensione

 

Gabriella Montanaro

Giornalista pubblicista. Professoressa di lingue estere. Collaborazioni con Tele Luna, Caserta Mia. Socia Terra Nostra APS.

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Gabriella Montanaro

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