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Bollino Azzurro e tumore alla prostata, menzione speciale per Villa Fiorita di Capua

Menzione speciale per la Casa di Cura “Villa Fiorita di Capua nell’ambito della prima edizione del bando nazionale per i Bollini Azzurri, promosso da Fondazione Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, patrocinato dalle principali società scientifiche e associazioni italiane.

La clinica capuana, unica nell’intera regione Campania e nella provincia di Caserta, è stata inclusa tra i Centri multidisciplinari per il tumore alla prostata perché in grado di assicurare un approccio professionale e interdisciplinare nei percorsi diagnostici e terapeutici dedicati alle persone con tumore alla prostata.

Tra gli scopi del Bollino Azzurro vi è quello di segnalare le strutture che favoriscono un approccio multidisciplinare nel trattamento di questa malattia, attraverso trattamenti personalizzati e innovativi e tramite la collaborazione tra diversi specialisti, quali urologo, radioterapista, oncologo medico, patologo, radiologo, medico nucleare, psicologo. Numerosi gli obiettivi da raggiungere, tra cui migliorare l’accessibilità ai servizi erogati dai centri, potenziare il livello di offerta terapeutica e diagnostica, migliorare la qualità della vita delle persone con tumore alla prostata e promuovere un’informazione consapevole tra la popolazione maschile sui centri in grado di garantire una migliore presa in carico del paziente.

“La menzione speciale attribuita dall’osservatorio Onda alla nostra clinica, nell’ambito del bando Bollino Azzurro, è un riconoscimento al lavoro e all’impegno quotidiano che i nostri medici, in primis la nostra unità di Urologia guidata dall’esperto Stefano Striano, profondono per assicurare un’adeguata offerta sanitaria e specialistica ai tanti nostri utenti che si rivolgono ai nostri laboratori per curare patologie che colpiscono, purtroppo, anche gli uomini. Un premio che ci rende orgogliosi ma che, contemporaneamente, ci deve spronare sempre a fare del nostro meglio, grazie anche agli investimenti in diagnostica innovativa e apparecchiature di ultima generazione che ci vede protagonisti anche in questi mesi”, dichiara la presidente del CdA di Villa Fiorita, Raffaella Sibillo.

“Questa prima edizione del Bollino Azzurro, che ha visto la partecipazione di 155 strutture italiane, rinnova il nostro impegno nel coinvolgere sia la popolazione maschile che quella femminile sulle tematiche relative alla salute e in particolare sul tumore alla prostata”, ha affermato Francesca Merzagora, presidente di Fondazione Onda che aggiunge: “I centri premiati costituiranno una rete di scambio di esperienze e di prassi virtuose e offriranno alla popolazione l’opportunità di essere correttamente informata attraverso campagne di comunicazione mirate e di fruire di servizi gratuiti in occasione di giornate dedicate, con l’obbiettivo di sensibilizzare e avvicinare a diagnosi e cure appropriate. Il riconoscimento del Bollino Azzurro rappresenta quindi un significativo punto di partenza per il potenziamento dei servizi in ottica multidisciplinare”.

Gli ospedali che hanno aderito all’iniziativa sono stati valutati da una commissione multidisciplinare di esperti istituita da Fondazione Onda, fra cui figurano i nomi di Giario Conti, segretario SIURO, Orazio Caffo, direttore oncologia medica, APSS Trento Presidio Ospedaliero S. Chiara e Rolando Maria D’Angelillo, direttore U.O.C. Radioterapia del Dipartimento di Oncoematologia, Policlinico Tor Vergata di Roma.

La partecipazione all’iniziativa era aperta a tutti gli ospedali partendo da quelli del network Bollini Rosa di Fondazione Onda. La valutazione delle 155 strutture ospedaliere candidate e la conseguente assegnazione del Bollino Azzurro si sono basate sulla compilazione di un questionario di mappatura articolato su 10 domande, volte a misurare la qualità e la multidisciplinarità dei servizi. Tra queste, 5 fanno riferimento a requisiti definiti essenziali dalla commissione, ovvero: il numero medio di nuovi casi di tumore alla prostata trattati dalla struttura che deve essere superiore a 100, l’offerta di un approccio multidisciplinare per la gestione della malattia, il core team composto da urologo, oncologo medico e oncologo radioterapista, a cui devono aggiungersi anatomo patologo e specialista in diagnostica per immagini.

Redazione

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