Chi ha problemi a tenere a mente fatti quotidiani o dettagli importanti troverà un grande aiuto nel metodo PAV: ecco come funziona.
La nostra memoria è un vero e proprio labirinto nel quale perdersi è facile. Al suo interno siamo costantemente impegnati a muovere battaglia all’oblio come se dovessimo sempre arginare le incursioni del Lete, il fiume della mitologia antica che con la sua acqua faceva svanire il ricordo delle cose.
L’immagine è potente: i ricordi infatti non “scorrono via” come l’acqua di un fiume (per non dire un colabrodo)? La tendenza all’oblio è insita in ognuno di noi e la quotidiana battaglia per evitare che i ricordi di nomi, date, fatti quotidiani scivolino nella dimenticanza impegna da sempre gli uomini. Un grande aiuto in questa lotta contro l’oblio può darcelo il metodo PAV, che sta per Paradosso Azione Vivido.
Si tratta di una tecnica mnemonica che usa proprio il potere delle immagini per aiutarci a memorizzare. Con un po’ di allenamento riuscire a ricordare le cose sarà decisamente più facile. Prima di tutto però converrà capire quale sia la logica che sta dietro il metodo PAV, che promette di rivoluzionare il nostro approccio alla memoria.
È un fatto: i ricordi sbiadiscono, la loro memoria tende a cancellarsi. Il metodo PAV mira a contrastare questo processo sulla base di un principio semplice ma molto efficace come quello di usare immagini mentali paradossali, dinamiche e vivide per ancorare meglio i ricordi alla nostra mente.
Questo metodo sfrutta una tendenza naturale nel nostro cervello, che sembra ricordare meglio gli eventi collegati a emozioni forti o che si distinguono per via della loro unicità. Creando associazioni mentali paradossali, bizzarre o fuori dall’ordinario, il metodo PAV cerca di trasformare il processo di memorizzazione in un’attività piena di stimoli e divertente.
Immaginiamo ad esempio di dover ricordare una serie di parole: pianta, casa, libro. C’è una cosa migliore da fare che ripetere i vocaboli in maniera meccanica: inventare una storia dove, poniamo, una pianta enorme cresce in mezzo a casa nostra mentre le sue foglie diventano pagine di un libro.
È solo un esempio che mostra come funziona il metodo PAV: una tecnica versatile, applicabile a molteplici contesti, in grado di creare immagini dinamiche e paradossali attraverso storie insolite e coinvolgenti. In questo modo il nostro cervello ricorda più facilmente e nella memoria si formano ricordi più duraturi, composti da dettagli che assomigliano a tessere di un affascinante puzzle narrativo.
Si tratta di associare a un’azione un’immagine paradossale, unica, creativa. Ripassando più volte nella mente l’immagine associata all’azione rafforziamo poi il collegamento e facciamo “brillare” la memoria. La ripetizione non di concetti statici ma di immagini vive e dinamiche aiuta a cementare il ricordo nella nostra memoria a lungo termine.
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