Se da un lato sono in arrivo degli aumenti per pensioni e agevolazioni, presto per le famiglie aumenteranno anche le spese.
La fine dell’anno è vicina ed è ora di fare qualche previsioni per cosa aspetterà gli italiani nel 2025. Mentre il contesto geopolitico sembra sempre più incerto le famiglie infatti cercano rassicurazioni su questioni più tangibili. Vale a dire come varieranno i costi da sostenere e se ci saranno nuove agevolazioni. In più se in casa sono presenti anziani si guarda con ansia anche alle loro pensioni.
Con il 1° gennaio prossimo in effetti ci saranno diverse variazioni, ma definire a livello generale se saranno positive o meno non è così semplice. Le prestazioni percepite, come ad esempio le pensioni, aumenteranno, ma lo stesso si può dire per alcune spese. In particolare subiranno cambiamenti i canoni d’affitto e l’ammontare dell’assegno di mantenimento.
Sono diverse dunque le famiglie che dovranno quindi fare i conti con almeno una di queste novità. Vale a dire tutti coloro che sono soggetti a un contratto di affitto, le coppie separate dove uno dei due ha diritto al mantenimento e i pensionati. Si fa riferimento infatti all’assegno previsto per il coniuge e non per gli alimenti, che invece riguardano i figli della coppia.
L’aumento dei costi a partire da gennaio
Al momento si sa che la rivalutazione per le pensioni prevista ad inizio anno vedrà salire gli importi dello 0,8%. Si tratta di una procedura che si svolge per adeguare le somme percepite al costo della vita, che però non riguarderà i pensionati risiedenti all’estero. Per le pensioni minime la rivalutazione prevista dalla Legge di Bilancio sarà superiore, arrivando al 2,2%.
Questo aumento riguarderà anche l’assegno unico, a cui hanno diritto tutti i genitori con almen un figlio a carico al di sotto dei 21 anni. A questi due aumenti a vantaggio delle famiglie però si unirà quello del canone di locazione, anche se questo adeguamento seguirà un inter diverso. Dipenderà infatti dalla data di stipulazione del contratto e dalla differenza con l’indice FOI.
Se il contratto scade a marzo per esempio si applicherà la variazione a partire dal momento del rinnovo, non mentre il contratto precedente è ancora valido. Un discorso analogo riguarda l’assegno di mantenimento, perché si svolge lo stesso calcolo tenendo presente la data della sentenza di separazione o divorzio.
Per tirare le somme e considerando la rivalutazione all’0,8% il 2025 si apre con un aggravio annuale che è facile calcolare. Ogni mese l’aumento costi sarà pari a 8 euro, moltiplicati per i dodici mesi si tratta di 96 euro in più.