Sanità nel casertano, ancora una riduzione dei servizi: cittadini inviperiti
In Italia, la sanità è un tema che tocca tutti da vicino. Ogni cittadino, prima o poi, si trova a dover fare i conti con il sistema sanitario, sia che si tratti di una visita di routine, di una prestazione specialistica o di un’emergenza.
Nonostante gli sforzi per garantire servizi di qualità, spesso ci troviamo a parlare di ospedali e ambulatori che non riescono a rispondere adeguatamente alle esigenze della popolazione. La situazione, purtroppo, sembra essere in continuo peggioramento, soprattutto in alcune aree più fragili, come nel Casertano, dove le problematiche sanitarie sono all’ordine del giorno.
Negli ultimi anni, il settore sanitario di questa provincia ha visto una continua riduzione dei servizi, soprattutto nelle strutture ospedaliere locali. Questo fenomeno, che sembra una tendenza inarrestabile, ha messo in difficoltà molti cittadini, che si trovano a dover affrontare disagi crescenti per accedere a prestazioni mediche fondamentali. Ma cosa sta accadendo esattamente a Sessa Aurunca, uno dei comuni più colpiti da questa situazione?
Il Comitato “Ospedale San Rocco Bene Comune” sta da tempo cercando di sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sulla progressiva chiusura di ambulatori e la riduzione dei servizi sanitari offerti dall’Ospedale San Rocco di Sessa Aurunca. Questo ospedale, che un tempo rappresentava un punto di riferimento per tutta la comunità, è ora al centro di una vera e propria battaglia per la sua sopravvivenza.
A partire dal prossimo 8 gennaio, un altro importante servizio, quello di Endocrinologia, vedrà una drastica riduzione: le ore settimanali del poliambulatorio passeranno da un orario completo a sole sei ore, con l’effetto di limitare notevolmente l’accesso alle cure per i pazienti.
Come denunciato da Domenico Palmieri, referente del comitato, questo taglio sarebbe ingiustificato e rischia di mettere ancora più in difficoltà chi si trova ad avere bisogno di assistenza. Ma non è tutto: la situazione si fa ancora più complessa con il trasferimento di una dottoressa a Cellole, che potrebbe comportare il dislocamento di numerosi pazienti che attualmente si affidano a lei.
A questo si aggiunge un altro problema: la chiusura dell’ambulatorio di Oculistica a partire dal febbraio scorso, a seguito del pensionamento del dottor Mosca. Nonostante il consiglio comunale abbia approvato all’unanimità la richiesta di ripristinare il servizio, la situazione resta bloccata, senza che l’ASL o l’amministrazione comunale siano intervenuti concretamente per risolvere il problema.
La battaglia per salvare l’Ospedale San Rocco e garantire il mantenimento dei servizi sanitari è un tema che sta diventando sempre più urgente. Il comitato non si è mai arreso e ha chiesto ripetutamente l’intervento dell’amministrazione comunale, affinché venga fatto tutto il possibile per fermare il progressivo depotenziamento dell’ospedale. La riduzione dei servizi sanitari non può essere vista come una condizione inevitabile, ma come un problema che richiede soluzioni urgenti e concrete.
La sanità pubblica è un diritto di tutti e non può essere sacrificata per motivi economici o di gestione inefficiente. Non solo i cittadini di Sessa Aurunca, ma tutta la provincia di Caserta, ha bisogno di strutture sanitarie che possano garantire assistenza di qualità, in tempi rapidi e con una disponibilità adeguata. Ogni taglio, ogni chiusura, ogni riduzione rischia di aggravare una situazione già difficile, con pazienti che sono costretti a spostarsi altrove, aumentando il carico sugli ospedali già sotto pressione.
Il comitato ha lanciato un appello a tutti i cittadini di Sessa Aurunca e alle istituzioni locali affinché uniscano le forze nella difesa di questo presidio sanitario fondamentale. Non è più tempo di aspettare: la salute della comunità è in gioco e non possiamo permettere che venga messa a rischio da decisioni che non tengono conto delle reali necessità dei cittadini.
La situazione sanitaria del Casertano è destinata a peggiorare se non verranno adottati provvedimenti urgenti. Gli ospedali come il San Rocco non devono essere considerati strutture di serie B, ma piuttosto parte integrante di un sistema che deve garantire cura e assistenza a tutti, in modo equo e tempestivo. La politica sanitaria deve tornare a essere una priorità, con risorse adeguate e un piano di sviluppo che miri a potenziare, e non a ridurre, i servizi già esistenti. Fino a quando non verranno fatte scelte concrete, la sanità nel Casertano continuerà a essere un problema per molte famiglie.
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