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Salute

Non solo pesticidi: stanno trovando anche questo in frutta e verdura

Scatta l’allarme per la frutta e la verdura che mangiano ogni giorno: oltre ai pesticidi, all’interno gli esami stanno evidenziando anche la presenza di… 

Frutta e verdura non sono semplici alimenti: sono veri e propri pilastri di un’alimentazione equilibrata e di uno stile di vita sano. Ricchi di vitamine, sali minerali, antiossidanti e fibre, questi cibi offrono benefici che spaziano dal miglioramento delle funzioni digestive alla protezione contro malattie croniche come diabete e problemi cardiovascolari.

Cosa stanno trovando nella frutta oltre i pesticidi – Casertanotizie.com

Pensiamo, ad esempio, alla vitamina C contenuta negli agrumi: non solo rafforza il sistema immunitario, ma aiuta anche a combattere lo stress ossidativo, un processo legato all’invecchiamento cellulare. Oppure consideriamo le fibre presenti nelle verdure a foglia verde o nei legumi, essenziali per una buona digestione e per mantenere sotto controllo i livelli di colesterolo. Non è un caso che le principali linee guida nutrizionali consiglino di consumare almeno cinque porzioni di frutta e verdura al giorno. Tuttavia, questa raccomandazione non è dettata solo dalla necessità di assumere nutrienti: è anche una strategia per prevenire carenze e mantenere un corpo in equilibrio.

Non va trascurato nemmeno il ruolo degli antiossidanti. Sostanze come i polifenoli, abbondanti nei frutti di bosco, o il beta-carotene, che colora di arancione carote e zucche, sono alleati preziosi nella lotta ai radicali liberi, riducendo il rischio di sviluppare malattie degenerative e persino alcune forme di cancro. Inoltre il consumo regolare di frutta e verdura aiuta a mantenere un peso corporeo sano, grazie al loro basso contenuto calorico e all’alto potere saziante. È evidente che integrare questi alimenti nella dieta è una scelta di benessere a tutto tondo. Eppure, c’è un aspetto preoccupante che rischia di intaccare questa percezione: l’inquinamento alimentare.

Pesticidi in frutta e verdura: l’allarme cresce

Frutta e verdura, nonostante i loro benefici, non sono immuni da contaminazioni. Da decenni, infatti, test e analisi mettono in evidenza la presenza di pesticidi su molti prodotti freschi, un retaggio di pratiche agricole intensive volte a massimizzare le rese e proteggere le colture dai parassiti. I pesticidi, per quanto utili in agricoltura, rappresentano un rischio per la salute umana. Alcune sostanze chimiche utilizzate possono accumularsi nel corpo nel tempo, aumentando la probabilità di sviluppare problemi neurologici, squilibri ormonali e patologie oncologiche.

Un recente rapporto ha evidenziato che frutti come fragole, mele e pesche siano tra i più contaminati da residui di pesticidi. Lo stesso vale per alcune verdure, come peperoni e spinaci. Lavare accuratamente i prodotti può ridurre, ma non eliminare del tutto, il rischio di esposizione.

E anche microplastiche: una nuova minaccia invisibile

Pesticidi nella frutta e non solo, scatta l’allarme – casertanotizie.com

Oltre ai pesticidi, come se non bastasse solo questo problema, negli ultimi anni si è aggiunto un nuovo elemento di preoccupazione: la presenza di microplastiche negli alimenti. Queste particelle microscopiche, derivanti dalla frammentazione di materiali plastici, si stanno insinuando nella catena alimentare in modi sempre più insidiosi. Studi recenti hanno dimostrato che alcune colture possono assorbire microplastiche attraverso le radici, specialmente quando vengono irrigate con acqua contaminata. Questo fenomeno è stato osservato in ortaggi comuni come carote, lattuga e cavoli.

Ma come arrivano le microplastiche nella nostra frutta e verdura? Le principali fonti di contaminazione includono l’uso di fertilizzanti derivati da fanghi di depurazione, l’acqua di irrigazione contaminata e persino l’inquinamento atmosferico. Una volta nel terreno o nell’acqua, le microplastiche possono essere assorbite dalle piante e accumularsi nei loro tessuti. E così si arriva al dato che oggi ci giunge: nella frutta non stanno trovando solo pesticidi, ma anche microplastiche.

Anche se gli effetti a lungo termine delle microplastiche sulla salute umana sono ancora oggetto di studio, le prime evidenze non sono rassicuranti. Le particelle di plastica possono trasportare sostanze tossiche, come metalli pesanti e composti chimici nocivi, aumentando il rischio di infiammazioni e danni cellulari.

Cosa possiamo fare per ridurre i rischi

Nonostante questo scenario, ci sono strategie che possiamo adottare per minimizzare l’esposizione a pesticidi e microplastiche:

  • Preferire prodotti biologici: anche se non garantiscono l’assenza totale di contaminanti, i prodotti biologici sono coltivati senza pesticidi chimici e spesso in ambienti meno esposti a microplastiche.
  • Lavare accuratamente gli alimenti: utilizzare acqua corrente e, se possibile, spazzole specifiche per eliminare residui dalla superficie di frutta e verdura.
  • Scegliere fornitori locali: gli alimenti a km 0 sono generalmente meno trattati e meno soggetti a inquinamento durante il trasporto.
  • Ridurre l’uso di plastica: ogni piccolo gesto conta. Ridurre la plastica monouso può contribuire a diminuire la dispersione di microplastiche nell’ambiente.

La consapevolezza su questi temi per fortuna sta crescendo, ma non bisogna decidere per nessun motivo. Tecniche agricole innovative, normative più stringenti e una maggiore attenzione da parte dei consumatori possono fare la differenza e tutelare la nostra salute e quella del pianeta.

Pasquale Di Napoli

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