Si sono già registrati diversi ricoveri in ospedale tra i bambini: mai dare un certo formaggio ai nostri figli o mettiamo a rischio la loro salute. Vediamo di cosa si tratta.
Non tutto ciò che fa bene alla salute piace al nostro palato e non tutto ciò che ci piace fa bene al nostro organismo. Purtroppo questa regola la conosciamo tutti anche se, spesso, facciamo fatica a ricordarla e, ancora più, a rispettarla. Noi italiani, si sa, siamo abituati a mangiare bene, cibi gustosi e saporiti.
Siamo amanti del buon cibo e, spesso, siamo un po’ troppo indulgenti con la gola a scapito della salute. Ma finché si tratta di mettere su qualche chiletto che poi si può smaltire con un paio di mesi di dieta e palestra, nulla di grave: i problemi iniziano quando la salute viene compromessa in modo serio.
Uno degli alimenti più amati e consumati nel nostro Paese è il formaggio. In Italia la produzione casearia è talmente vasta che, se volessimo, potremmo mangiare anche più di un formaggio diverso al giorno e forse non basterebbe un anno per assaggiarli tutti. Siamo tra i primi produttori al mondo di formaggi e siamo anche tra i più grandi consumatori
Purtroppo, però, sono registrati diversi casi di ricoveri che sono stati ricondotti al consumo di un certo formaggio che non dovrebbe mai e poi mai essere consumato né dai bambini né dalle donne incinte: si tratta di un formaggio italiano e molto buono ma che non dobbiamo dare assolutamente ai nostri figli o rischiamo di mandarli all’ospedale.
Ricoveri e intossicazioni: un certo formaggio, per quanto delizioso, dovremmo tenerlo bene alla larga dai nostri bambini e non dovrebbero mai mangiarlo nemmeno le donne incinte. Per la salute qualche sacrificio a tavola va pur fatto! Vediamo di quale prodotto caseario si tratta.
Mangiati con moderazione i formaggi male non fanno: sono un alimento ricco di proteine e di Calcio e possono sostituire la carne e il pesce un paio di volte alla settimana. In commercio ce ne è per tutti i gusti: morbidi e freschi, stagionati, semi stagionati, senza lattosio, magri. Da qualche tempo sono stati creati anche dei “simil formaggi” a base di frutta secca adatti agli intolleranti e ai vegani che però non possono essere considerati veri e propri formaggi in quanto non contengono latte.
Tra i tanti formaggi vanto della nostra bella penisola c’è il Puzzone di Moena, un formaggio DOP a pasta semidura, sicuramento molto gustoso e apprezzato da grandi e piccini. Ma c’è un problema: il Puzzone di Moena viene fatto con il latte crudo e questo può causare intossicazioni. Proprio nei giorni scorsi, in Veneto, un bambino di 9 anni è finito in ospedale per un’intossicazione da E.Coli che, secondo i sanitari, potrebbe essere stata causata dal consumo di questo formaggio.
Non si tratta del primo caso: nei mesi scorsi una bimba di 1 anno era rimasta intossicata dopo il consumo di un altro formaggio a latte crudo. I casi di intossicazione, sia chiaro, non sono comuni ma possono verificarsi soprattutto tra i bambini, le donne incinte e chiunque abbia un sistema immunitario più debole o non ancora del tutto formato in quanto questi formaggi vengono realizzati con latte che non è stato sottoposto a pastorizzazione, procedimento che consente di eliminare eventuali germi patogeni.
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