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Il Liceo Federico Quercia alla manifestazione contro la guerra che si è tenuta a Napoli “Auspichiamo altre 10, 100, 1000 piazze come questa”

Marcianise.​ Gli studenti del Liceo “Federico Quercia” , di cui è Dirigente Scolastico il Dott. Diamante Marotta, “ruggiscono” contro la guerra​ e lo fanno con un messaggio chiaro, diretto, finalizzato a scalfire le coscienze di quanti alimentano i conflitti umani​ e su di essi speculano.

È accaduto alla Manifestazione contro la Guerra che si è tenuta a Napoli – Piazza Plebiscito, venerdì 28 ottobre 2022, organizzata dalla Regione Campania – Assessorato Scuola – Politiche sociali – Politiche Giovanili​ e dal Comune di Napoli.

Gli studenti Francesco Delle Curti​ e Dalila Conchiglia-  entrambi classe 3 Q Liceo Classico – hanno infiammato di passione e​ di entusiasmo le coscienze delle circa​ 50mila persone presenti con un messaggio incisivo; una richiesta d’aiuto delle giovani generazioni, ma anche l’affermazione del​ diritto inalienabile​ delle stesse​ ad essere ascoltate sotto l’egida inconfondibile​ dell’universale principio umano di​ “Cessate il fuoco”.

Una voce forte e decisa, quella dei ragazzi del Quercia, una voce che non vuole cedere alle ragioni​ di Stato che da più parti vengono invocate.

“Auspichiamo altre 10, 100, 1000 piazze come questa – hanno ribadito Francesco Delle Curti e Dalila Conchiglia – affinché la parola PACE sia pronunciata in modo talmente forte da spaccare i timpani ai signori della guerra che sembrano sordi ad ogni sofferenza”.

L’intenso messaggio di​ pace portato da Francesco Delle Curti e da​ Dalila Conchiglia è stato rimarcato anche dal Tg Rai3 (a questo link puoi vedere il video) che ha fatto proprio l’appello ai potenti lanciato dal Liceo Quercia di Marcianise, unica scuola della provincia di Caserta a​ salire sul palco della Pace per lanciare da Piazza Plebiscito la voce dei giovani al governo nazionale e, attraverso esso, all’Unione Europea, affinché “questa si faccia promotrice di una iniziativa diplomatica forte,in grado di fermare la guerra”.

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Il Liceo ” Federico Quercia” ha partecipato all’evento con una delegazione di 50 studenti​ coordinati dai Proff. Irene Cecere, Giovanna Paolino, Michele Tellone.

“Siamo felici – ha dichiarato il Dirigente Scolastico Diamante Marotta – di avere portato il contributo del Liceo Quercia a questa manifestazione che, attraverso il ripudio di ogni guerra,​ ​ ha voluto lanciare​ un imprescindibile messaggio di speranza ai valori dell’accoglienza, dell’inclusione e della solidarietà. L’educazione alla pace deve​ sviluppare nei nostri studenti la giusta prospettiva e la capacità critica di pensiero, rispetto al complicato contesto che ci circonda”.

“Dinanzi ai gravi avvenimenti bellici ai quali stiamo assistendo in questo periodo – ha concluso​ Diamante Marotta -​ la​ nostra scuola ha voluto​ esprimere il messaggio​ di tutti i suoi protagonisti​ che a gran voce si appellano alla pace!”.

L’intera manifestazione è stata condotta da Veronica Maya che ha introdotto la lettera della senatrice​ Liliana Segre, sopravvissuta ad​ Auschwitz, ed affidata alle parole dell’attrice​ Tosca D’Aquino, e padre Enzo Fortunato che​ si è rivolto a​ “Fratello Zelensky e a Fratello Putin” invitando il loro cuore ad ascoltare il grido della pace.​ ​ Sul palco​ i rappresentanti degli studenti delle scuole campane i quali​ hanno portato il messaggio di pace​ ma anche l’Unicef , con la Presidente Regionale Emilia Narciso, immigrati, profughi​ di tanti guerre dimenticate e gli operai della Whirpool.

Al ripudio per ogni guerra, la manifestazione ha voluto accomunare il ripudio per ogni totalitarismo che , padre​ di ogni conflitto, inevitabilmente, ha sempre condotto gli Stati​ alla distruzione economico-sociale.

Questo il testo preparato dagli studenti Francesco Delle Curti e Dalila Conchiglia 3Q Liceo ” Federico Quercia”:

“Siamo Dalila Conchiglia e Francesco Delle Curti, studenti del liceo “Federico Quercia” di Marcianise e portiamo i saluti della nostra comunità scolastica. Siamo qui, questa mattina, per condividere le nostre preoccupazioni per la guerra ma anche le nostre speranze per la pace. Dobbiamo far sentire la nostra voce, in particolare a coloro che hanno potere politico e capacità diplomatiche, per poter fare le giuste pressioni ed arrivare ad un immediato cessate il fuoco. Abbiamo bisogno di pace, non di guerra, per costruire il nostro futuro, per migliorare le condizioni di chi soffre, per consentire ai bambini e ai ragazzi ucraini e di tutto il mondo di poter andare a scuola, di potersi incontrare, di potersi confrontare, di vivere con dignità e nel diritto.

Per tutto questo e per molto altro è importante che questa mattina, in questa piazza, ci siano le scuole, gli studenti, noi ragazzi. La nostra voce potrà essere riconosciuta come incosciente, ma è forte e decisa. Non vogliamo cedere alle ragion di stato che da più parti vengono invocate. Siamo convinti oggi come ieri e come sempre dell’assurdità della guerra, mortificazione della natura umana.

Il nostro è un Paese che ha conosciuto la dittatura fascista e la guerra. Ma ha anche trovato la forza di reagire: abbiamo avuto la Resistenza, che ha sconfitto il nazi-fascismo, che ci ha donato una bellissima Costituzione, caposaldo della Repubblica, che ha garantito pace e diritti. Siamo un paese pacifista: tra i principi fondamentali della carta costituzionale l’articolo 11 dice che “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”. In coerenza con questo principio e con l’intero impianto costituzionale, l’Italia è stato uno degli stati fondatori dell’Unione europea, un’istituzione che ha contribuito a mantenere l’Europa in pace e si è sempre mossa negli scenari politici internazionali nell’ottica della pacificazione dei conflitti. La nostra voce da questa piazza deve arrivare al governo nazionale e, attraverso esso, all’Unione europea, affinché si faccia promotrice di una iniziativa diplomatica forte, in grado di fermare la guerra.

La guerra dura da troppo tempo. Sta seminando morte e distruzione, sta piegando l’economia dell’Europa intera, sta condizionando negativamente la vita di milioni di persone. Se non fermiamo il conflitto subito, si rischia una degenerazione militare che potrebbe incendiare l’intero continente, se non il mondo intero, con la terribile prospettiva nucleare dietro la porta.

Auspichiamo altre 10, 100, 1000 piazze come questa, affinché la parola pace sia pronunciata in modo talmente forte da spaccare i timpani ai signori della guerra che sembrano sordi ad ogni sofferenza”.

Francesco Delle Curti classe 3Q e Dalila Conchiglia classe 3Q.

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