Stasera al Liceo Quercia “Antigone” con gli studenti del Laboratorio di Teatro Moderno del liceo

Marcianise. È tutto pronto al Liceo “Federico Quercia”, di cui è Dirigente Scolastico il Dott. Diamante Marotta, per la messa in scena di “Antigone” di Jean Anouilh – Storia di donna, vita, liberta – che sarà rappresentata giovedì 8 giugno 2023, a partire dalle ore 20.00, nell’Auditorium dell’istituto. Protagonisti del progetto gli studenti e le studentesse del Laboratorio di Teatro Moderno del Liceo “Quercia” guidati, in qualità di Esperte, dalle Docenti Proff. Concetta Carugo e Maria Delle Curti; Docenti Tutor del Laboratorio, invece, sono le Proff. Antonella Iannotti e Angela Romano.

L’autore si ispira alla tragedia di Sofocle, adattandola alla società a lui contemporanea, quando la Francia vive l’occupazione tedesca. Questa riscrittura ha permesso l’inserimento di monologhi che si ispirano all’attualità e che vogliono mettere in evidenza l’immortalità del messaggio dell’opera.

“Siamo profondamente orgogliosi della scelta del Laboratorio di Teatro Moderno e Contemporaneo di rappresentare Antigone – ha dichiarato il Dirigente Scolastico Diamante Marotta – L’opera ripropone l’universale conflitto tra il corpo della donna e la legge, tra la condizione femminile e quella dell’uomo. E’ il conflitto tra due opposte visioni etiche e politiche, tra il governo degli uomini e il governo delle leggi, tra la nonviolenza e la violenza, tra la responsabilità sociale e l’egoismo individuale. Quest’opera è il nostro grido di libertà intesa come rispetto del prossimo, valore centrale per una società in cui ognuno possa sentirsi accettato, in cui ognuno abbia gli stessi diritti degli altri e in cui tutti possano vivere la propria vita senza l’oppressione altrui”.

“La scelta di questa celeberrima opera di Jean Anouilh – hanno chiosato le Proff. Carugo e Delle Curti – è stata determinata dal riconoscimento dell’ inviolabile diritto di libertà nella vita di ogni individuo e dall’esigenza, altresì, di ricordare e sostenere le donne iraniane che combattono per i loro diritti”.

La regia e la sceneggiatura dello spettacolo e’ affidata alle Proff. Concetta Carugo e Maria Delle Curti; aiuto-regista è Sara Leggiero – 3L–La scenografia e’ stata ideata dalla Prof.ssa Angela Romano e realizzata dagli studenti: Abbagnano Maria Angela – 4 D-, Barra Mariapia -3D-, Dabanello Dalila -3D-, De Martino Vittorio- 3D- , De Matteo Anna -3F-, Delle Curti Argenta Sara- 3F-, Grillo Giuseppe -3D-, Latino Mariateresa -3D-,Raucci Francesca- 3F-, Tartaglione Camilla -3F-.

La locandina ed il video sono stati realizzati da Bellopede Ludovica – 4D-, Bounou Aya – 4D-, Braccio Angela -4D-, Ciaraffa Serena – 4D-, Commone Rosa – 4D-, Vozza Danilo – 4D-. La brochure è stata ideata e realizzata da Castagnola Ludovica – 5O-, Caterino Miriam -3D-, Golino Martina -3D-, Ianniello Chiara -3D- , IulianoTommaso – 5O-. La sinossi è a cura di Delle Curti Argenta Sara – 3F- e di Tartaglione Camilla – 3F-, mentre la scelta delle musiche è stata affidata a Letizia Giusy- 4 B-.

Audio e luci di Gambardella strumenti musicali. La presentazione dell’opera e’ stata curata da Delle Curti Argenta Sara -3F- e da Tartaglione Camilla -3F-; interprete Cecere Anna – 5A-. A seguire l’Introduzione da la ” Resistenza delle Donne” di Benedetta Tobagi interpretata da De Vita Salvatore – 3 D- e Scianna Delia- 4 E-.

All’interno dell’opera sono stati inseriti 3 monologhi: “Odio gli indifferenti” di Stefano Massini, interprete De Matteo Angelo Elpidio- 5A-; “Mahasa Jina Amini” di Hamid Ziarati con interprete Cecere Anna ( 5A); ” Omaggio a Khasha Zwuan” di Stefano Massini, con interprete Gabriele Montuori – 4B. La chiusura è affidata ad una poesia “Libertà” di Paul Eluard interpretata da Argenziano Alessia – 5 A-, De Vita Salvatore -3D-, Leggiero Sara – 3L-, Tartaglione Marika -5F-

La protagonista è Antigone, frutto di un amore incestuoso fra Edipo e Giocasta, lo stesso che da vita ad altri tre figli. Quando inizia la tragedia, dei figli nati sono in vita solo Antigone e Ismene . I due fratelli, Eteocle e Polinice, sono entrambi morti ma in circostanze diverse: il primo difendendo la patria, il secondo, invece, di conquistare Tebe. La questione sorge quando il re Creonte, loro zio, ordina solo la sepoltura di Eteocle, considerando Polinice traditore della patria e decidendo, inoltre, di punire con la morte, chiunque disubbidisca al suo volere e seppellisca il corpo. Il dissenso di Antigone, invece, si manifesta quando quest’ultima si oppone a tale decisione , nonostante i rischi che ciò comporta, perché lei crede in leggi non scritte, crede in leggi morali da rispettare prima di quelle ideate dall’uomo. Cosa determinerà ciò che è giusto e ciò che non lo è? Chi potrà dire se ha ragione Antigone oppure Creonte? Esiste un sottile conflitto tra autorità ed onore? Chi detterà il destino finale della tragedia?

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