Caserta. “La scuola tradita”, questo il titolo del nuovo libro di Dario Spagnuolo che sarà presentato venerdì 27 ottobre alle ore 16 nei locali della Biblioteca diocesana di Caserta.
L’incontro rientra nel ciclo degli eventi culturali organizzati sul territorio da Cidis Impresa sociale per promuovere il confronto e la partecipazione attiva dei cittadini su temi di grande attualità.
In apertura i saluti di un rappresentante dell’Amministrazione comunale, della dirigente scolastica del liceo classico Giannone, Marina Campanile, e della sociologa Irma Halili, responsabile del settore cultura del Cidis. Dialogheranno con l’autore, la consigliera regionale Roberta Gaeta, la professoressa del liceo Giannone, Daniela Borrelli, la presidente dell’Unicef e professoressa dell’Itis – liceo scientifico Giordani, Rosalia Pannitti e la presidente del Cidis, Maria Teresa Terreri.
Sotto i riflettori il mondo della scuola con le sue questioni educative, il bisogno di concretezza degli studenti, le aspettative dei genitori. Con lo sguardo del dirigente scolastico, Dario Spagnuolo ci offre una bussola per accompagnarci nel mondo dell’istruzione italiana evidenziando peraltro la necessità che la scuola sia tutelata dalle continue incursioni di campo di chi, in fin dei conti, in questa istituzione vede solo un’occasione di successo, di vantaggio o di guadagno.
“Se la scuola – sostiene l’autore – è il regalo più grande che la Costituzione italiana ha fatto ai più giovani, allora le pressioni a cui è sottoposta, il modo in cui è vista ed è trattata, sono espressione di come il Paese guarda alle generazioni più giovani”.
Dario Spagnuolo ha iniziato la sua esperienza di insegnamento già quattordicenne, come volontario della Comunità di Sant’Egidio nelle Scuole della Pace dei quartieri periferici di Napoli. È stato docente di Geografia nelle scuole superiori e, attualmente, è dirigente scolastico. Non ha mai interrotto l’impegno nel volontariato ed è docente presso la scuola di lingua e cultura italiana per stranieri della Comunità di Sant’Egidio a Napoli. Ha lavorato anche a lungo con il terzo settore, occupandosi di migranti e questioni migratorie, svolgendo tra l’altro attività di ricerca e di formazione. Ha scritto diversi articoli e alcuni saggi dedicati alla didattica della geografia, alla geopolitica, all’educazione interculturale e al fenomeno migratorio.
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