Caserta. Questa mattina le mamme dei bambini dell’asilo di Casola, piccola frazione del Comune di Caserta che, insiste sul territorio dei Colli Tifatini, nel Quartiere di Casertavecchia, hanno avuto un’amara sorpresa. Direi, più che altro, una brutta doccia fredda. È proprio il caso di dirlo.
Sono infatti giunti nel complesso scolastico i Vigili del Fuoco che hanno provveduto, con solerzia, a far uscire i piccoli studenti dal plesso di Casola, poiché dal soffitto dell’istituto provenivano evidenti perdite d’acqua.
Innegabile è il disagio avvertito dalle mamme e dai papà di questi piccoli che già da tempo vivono una situazione di precarietà.
Disagi, derivanti soprattutto dall’esiguo numero di bambini iscritti, per svariate ragioni, il che fa temere che l’epilogo di una storia che, ha per protagonista la scuola, intesa come edificio, in questi paesi che per quanto ben collegati alla città, rimangono distanti da essa, possa essere quello di una imminente chiusura.
L’allarme fra i genitori dei piccoli alunni è già scattato da tempo ed ha scatenato preoccupazioni, in quanto le scuole del Quartiere di Casertavecchia (asilo, scuola primaria e secondaria di primo grado), sono un punto focale della vita dell’intero territorio e ipotizzarne una possibile chiusura rappresenta una innegabile sconfitta per una società che in queste strutture ha visto una conquista ottenuta nel tempo.
Ricordano infatti le persone più anziane del paese, la memoria storica e avvincente che in tempi remoti, ormai andati, i bambini ricevevano, comunque una buona istruzione ma nei cortili, nelle case private, utilizzate proprio come luoghi di accoglienza per gli alunni e i loro docenti.
Oggi il timore si fa spazio sempre più nei genitori che riferiscono di vivere situazioni irreali e soprattutto prive di sbocchi futuri
Ci racconta una mamma che “ora attendiamo comunicazioni, perchè per il momento l’asilo non è agibile, quindi si dovrà trovare una soluzione”. Che spiegano sempre le mamme potrebbe essere “collocare i bambini nell’attigua struttura della scuola primaria, o addirittura, nel caso questa soluzione non fosse possibile, trasferirli temporaneamente in altri plessi, ben lontani dal quartiere”.
“La situazione si fa, di giorno in giorno, sempre più complicata” – raccontano i genitori, che non ci stanno a rimanere senza scuola e sono pronti a battersi affinché i propri figli possano affrontare la vita scolastica, al riparo ma soprattutto nel quartiere dove vivono e creano legami indissolubili per la vita.
L’appello è quindi per le istituzioni: “non lasciateci soli ma aiutateci a trovare una soluzione che non porti alla chiusura di una ricchezza per tutto il territorio”.