Marcianise. Gli studenti del Liceo “Federico Quercia”, guidato dal Dirigente Scolastico Dott. Diamante Marotta, hanno consegnato una lettera aperta alla Presidente del Parlamento Europeo, Onorevole Roberta Metsola, durante l’incontro istituzionale che quest’ultima, accompagnata dalla Vicepresidente del Parlamento Europeo, Onorevole Pina Picierno, ha tenuto, domenica 3 dicembre 2023, nella Sala Consiliare del Comune di Caserta, con le istituzioni e con le delegazioni delle scuole.
Ma procediamo con ordine.
Domenica 3 dicembre, 2023, alle ore 14.30, Roberta Metsola, con Pina Picierno, eurodeputata casertana, e con il vicesindaco di Caserta Emiliano Casale, ha scoperto in piazza Vanvitelli, davanti al municipio, una targa in memoria di Ernesto Rossi, nato a Caserta, che con Altiero Spinelli ed Eugenio Colorni scrisse dal confino fascista il manifesto di Ventotene, testo fondativo dell’Unione Europea.
Dopo di ciò la delegazione dell’Unione Europea si è spostata al secondo piano di Palazzo Castropignano, dove nella sala consiliare l’attendevano, oltre ai rappresentanti dell’amministrazione comunale e degli enti territoriali locali, anche le delegazioni delle scuole. Titolo dell’incontro “Il sogno europeo di Ernesto Rossi. Dal manifesto di Ventotene all’Europa del futuro”.
Fra le delegazioni delle scuole, numerosa, la rappresentanza del Liceo “Federico Quercia”, composta da ben 35 studenti, nominati Ambasciatori del Parlamento Europeo nel progetto E.P.A.S – Scuola Ambasciatrice del Parlamento Europeo, titolo che il Parlamento transnazionale più grande al mondo ha confermato al Liceo di Diamante Marotta per il secondo biennio a partire dall’anno scolastico in corso. Queste le classi coinvolte: 5C- 4 E- 5E- 4F-1Q.
A coordinare gli studenti le Proff. Giovanna Paolino e Angela Romano. Presente anche il Dott. Vincenzo Letizia, Presidente del Consiglio d’Istituto del Liceo “Quercia” nonché Consigliere Comunale di Marcianise.
Presenti, altresì, fra gli altri i responsabili del Centro Europe Direct di Caserta, braccio operativo della Commissione europea sul territorio della provincia di Caserta, ovvero il Dott. Vincenzo Girfatti, la dott.ssa Antonia Girfatti e la dott.ssa Elisabetta Leone, che supportano il Liceo “Federico Quercia” nell’attività di comunicazione, formazione e sensibilizzazione degli studenti e dei docenti in relazione alle tematiche di integrazione del processo comunitario.
Seduti negli scanni dei Consiglieri Comunali, i “Querciani”, che il 10 novembre 2023, sono stati ospiti per la seconda volta del Parlamento Europeo di Bruxelles, hanno seguito con estrema attenzione l’intera manifestazione, aperta dal Vice Sindaco di Caserta, dott. Emiliano Casale, a cui è seguito l’intervento dell’Onorevole Pina Picierno ed il discorso del Presidente Roberta Metsola.
“In questi 83 anni – ha dichiarato Roberta Metsola – gran parte della visione di Ernesto Rossi si è realizzata, sono caduti i muri e l’Unione Europea si è rafforzata. Ma è anche vero che la guerra, la crisi economica e l’onda dei migranti rappresentano dei fattori che indeboliscono l’UE. Eppure l’essenza del manifesto di Ventotene rimane più che mai attuale, ci sono sfide semplicemente troppo grandi perché qualsiasi paese possa rispondere da solo. Abbiamo bisogno di Europa più che in altri momenti, non solo per vivere in pace ma anche per essere liberi”.
“A Caserta – ha affermato Pina Picierno – l’Europa può sembrare più lontana. Ma non confondiamoci, sembra più lontana perché ne abbiamo più bisogno e perché al Sud più che altrove, sappiamo bene che da soli, nessuno ce la può fare”.
“I nostri studenti – ha commentato il Dirigente Scolastico Diamante Marotta – sono stati oggi i protagonisti di un evento storico di indiscutibile portata: il Parlamento Europeo si è spostato in Terra di Lavoro proponendo ancora una volta ai nostri giovani, in una sorta di ideale staffetta con Ernesto Rossi, i valori del rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell’uguaglianza, dello Stato di diritto e del rispetto dei diritti umani, compresi i diritti delle persone appartenenti a minoranze”.
Nel corso dell’incontro istituzionale, la studentessa Gaia Letizia – classe 5 E – ha consegnato alla Presidente Mestola una lettera aperta a nome di tutti gli allievi del Liceo “Federico Quercia”, che, nel dicembre 2022, peraltro, ha ricevuto l’onore di rappresentare al Parlamento Europeo di Strasburgo tutte le scuole italiane E.P.A.S durante la cerimonia di consegna del Premio premio Sakharov per la libertà di pensiero al Coraggioso Popolo Ucraino.
La Presidente Mestola ha accolto con gioia il documento dei ragazzi del “Quercia”, una dichiarazione d’amore e d’intenti rivolta all’Unione Europea e strutturata proprio sulle basi del pensiero del conterraneo Ernesto Rossi.
Al termine, foto di rito con la Presidente e con la Vicepresidente Pina Picierno.
Questi gli studenti del Liceo “Federico Quercia” che hanno partecipato all’evento: classe 5 C Calcara Martina, Sozio Giovanni, Scalera Domenico, Tartaglione Paolo – Classe 4 E Abbonante Francesco – Festa Alberto – Festa Alessio – Iovine Francesco-Musone Aurora – Varletta Daniele – Classe 5 E Barbato Chiara – Barca Maria – Di Carluccio Davide – Di Martino Venere – Festa Gaetano – Frattolillo Maria Antonia – Frattolillo Vincenzo – Letizia Gaia-Martello Francesco-Moretta Francesco – Ricciardi Raffaele – Rossetti Angelo – Serralunga Maddalena – Tartaglione Lucia – Tartaglione Rosalia-Tranquillo Francesca Pia – Caterino Orlando – Amarando Pasquale – Gionti Alessio – Iodice Antonio – Schiavo Valerio – Parente Giuseppe – classe 4 F Di Fuccia Davide – classe 1Q Coppola Chiara.
Qui di seguito allegato il testo della lettera aperta indirizzata alla Onorevole Roberta Metsola Presidente del Parlamento Europeo:
Onorevole Presidente, Onorevole Vicepresidente,
Autorevoli Rappresentanti delle Istituzioni,
siamo gli studenti del Liceo “Federico Quercia” di Marcianise e portiamo il saluto del nostro Dirigente Scolastico Dott. Diamante Marotta.
e di tutta la Comunità Educante del Liceo “Federico Quercia” di Marcianise.
Il nostro istituto dal 2022 ha l’onore di essere riconosciuto “ Scuola Ambasciatrice del Parlamento Europeo”. Per tutti noi, docenti e studenti, è in primo luogo un onore.
Ma ci sia consentito di considerarlo anche un riconoscimento: un riconoscimento del fatto che anche scuole situate e operanti in aree da molti ancora considerate periferiche e lontane possono svolgere un’attività che sa, e riesce, andare oltre la pura e semplice formazione scolastica, volta e finalizzata ad una educazione che davvero e concretamente sia formativa dell’uomo e del cittadino. Un cittadino che abbia però come orizzonte della sua cittadinanza non il piccolo paese, non la città, ma l’Europa.
Non tocca ai docenti e agli studenti del “Federico Quercia” oggi qui di fronte a voi, dire se ci si riesca o meno in questo compito; è proprio il caso di dire “non tocca a noi darci i voti”; ma è altrettanto certo che il nostro impegno quotidiano in questo senso è reale, vivo, concreto. Proprio per questo, il ruolo di “ambasciatori” non rappresenta per noi solo un onore, ma anche un onere. Onere che però siamo ben felici di assumerci quotidianamente nel nostro istituto, tramite il nostro lavoro. Un onere che, detto in breve, secondo noi consiste innanzi tutto nel “capire” e, di conseguenza, “nell’agire”.
Capire, cioè, cosa vuol dire oggi, essere cittadini italiani ma anche europei; perché si è cittadini italiani ma anche europei; ma soprattutto, perché è giusto che si debba essere cittadini italiani ma anche europei. Il che vuol dire cercare nel passato che questo continente ha vissuto, le ragioni del presente che ora vive.
E, da questo punto di vista, ciò che abbiamo studiato, ciò che abbiamo imparato dal nostro passato di italiani ed europei si può riassumere in una sola frase: L’Europa unita è pace e dignità dell’uomo.
Noi abbiamo studiato e imparato che il sogno europeo è nato durante la Seconda Guerra mondiale, per porre fine alla guerra stessa; che il sogno europeo è nato sotto le più sanguinarie e terribili dittature per evitare che se ne potessero ripetere altre.
E abbiamo studiato e imparato che questo sogno aveva, ed ha, i nomi di due italiani, Altiero Spinelli e Ernesto Rossi, quest’ultimo peraltro casertano come noi; ed ha preso forma in un documento scritto in carcere italiano, il “Manifesto di Ventotene”.
Non a caso evidenziamo che Spinelli e Rossi erano italiani e che il Manifesto di Ventotene è stato scritto sotto la dittatura fascista. Sono loro stessi a dirci perché l’ Europa unita debba essere realizzata e perché sia giusto non dimenticarlo: in quel manifesto essi affermavano: « Il problema che in primo luogo va risolto, e fallendo il quale qualsiasi altro progresso non è che apparenza, è la definitiva abolizione della divisione dell’Europa in Stati nazionali sovrani».
Una “necessità”, insomma, che, per Spinelli e Rossi, era dettata non da una utopia soggettiva e velleitaria, ma dalle stesse circostanze storiche; una necessità “oggettiva”, insomma, dettata da un lato dalla constatazione che l’idea di stato nazionale sovrano non poteva non portare che alla dittatura, al nazionalismo esasperato e quindi alla guerra. E ci pare assolutamente inutile, visto ciò che accade alle porte dell’Europa e nel Mediterraneo, quanto siano attuali, tragicamente attuali, le parole di Rossi e Spinelli.
Né è casuale la definizione di “sogno” prima data al processo di unità europea. Adempiendo al nostro dovere di essere all’altezza del ruolo di “ambasciatori” affidatoci, abbiamo studiato e imparato come è stato realizzato, nei secolo scorso e nei decenni passati, tale “sogno”.
Abbiamo studiato e imparato quanto è stato fatto di positivo, certo; ma anche di errato, limitato, insufficiente nei 73 anni di costruzione dell’unità europea.
Ma sappiamo tutti che il passato va compreso al fine di meglio progettare il presente ed il futuro. Ed il presente ed il futuro dell’unità europea, o meglio: di noi cittadini e futuri cittadini europei, è in mano vostra, in quanto nostri rappresentanti al Parlamento Europeo, che senza alcun dubbio va considerato uno dei massimi successi del processo di unità europea.
Sarebbe miope negare e negarci le difficoltà e i limiti del momento che oggi vive l’Unione Europea: difficoltà e limiti che, del resto, ci pare nessuno neghi o sottovaluti: immigrazione, crisi economica ma soprattutto e innanzi tutto: la guerra.
Noi, cittadini italiani e europei, noi studenti, credevamo che le trincee, le battaglie, i bombardamenti, fossero argomenti da libro di storia, da fotografie in bianco e nero del secolo scorso. E invece non è così. Ma abbiamo studiato e imparato che l’unione europea è nata ed esiste anche in risposta alla più tragica di tutte le guerre; e che tra i motivi per cui è nata ed esiste vi è anche quello, non secondario, di favorire la pace. Con giustizia. Tra i popoli e tra gli stati.
Un obiettivo che non è, né potrà mai essere, solo di una parte politica. Né perseguibile con l’orizzonte miope dello Stato nazionale”.
L’abbiamo imparato proprio da Ernesto Rossi e Altero Spinelli, con le cui parole concludiamo. Ci auguriamo che siano per voi, nostri rappresentanti, un incitamento, uno sprone ma anche un monito: «la linea di divisione fra partiti progressisti e partiti reazionari cade perciò ormai non lungo la linea formale della maggiore o minore democrazia, del maggiore o minore socialismo da istituire; ma lungo la sostanziale nuovissima linea che separa quelli che concepiscono come fine essenziale della lotta quello antico, cioè la conquista del potere politico nazionale – e che faranno, sia pure involontariamente, il gioco delle forze reazionarie lasciando solidificare la lava incandescente delle passioni popolari nel vecchio stampo, e risorgere le vecchie assurdità – e quelli che vedranno come compito centrale la creazione di un solido Stato internazionale, che indirizzeranno verso questo scopo le forze popolari e, anche conquistato il potere nazionale, lo adopereranno in primissima linea come strumento per realizzare l’unità internazionale» .