Aversa. Aveva solo nove anni Aurora Maria Pia Cannolicchio, quando un raro tumore cerebrale, il Glioma Intrinseco del tronco encefalico, l’ha strappata alla vita. Dal giorno della diagnosi, nel 2015, Aurora se n’è andata in quindici mesi. Ma prima di morire ha contribuito all’idea di far nascere un’associazione che avesse come finalità quella di aiutare bambini gravemente malati.
E così che da allora i genitori, Alessandro Cannolicchio e Liliana Mormone, portano avanti la Fondazione a lei ispirata, che raccoglie fondi dedicati alla ricerca. Ad Aurora la sua Aversa ha pure dedicato una strada, nel luglio del 2022.
Alla storia di Aurora si è dedicata la scrittrice Chiara Patarino, alle spalle una lunga serie di libri di divulgazione scientifica per bambini (Omero osso del mistero, Jack il rosso e il grosso guaio a Globulopoli tra gli altri), che ha scritto “Il coraggio di Aurora”.
Un fiaba che all’inizio del racconto definisce Aurora come “Una stellina, giovane e luminosa, che si chiamava Aurora. Iniziava a vedersi alla fine della notte, poco prima del sorgere del sole, ecco il perché del suo nome. Aurora era attenta e sensibile, amava osservare lo spazio con i suoi buchi neri e le galassie misteriose, e in particolare quel bellissimo globo lontano, azzurro e verde, che era la Terra. Di quel pianeta amava i prati, i fiori, gli animali di ogni genere, il mare, le montagne innevate. Ma soprattutto Aurora amava quei piccoli esseri curiosi e vivaci che erano i bambini. Lei stessa era stata una bimba dagli occhi nocciola e dai lunghi capelli scuri prima di trasformarsi in luce, tanto tempo prima. Per questo riusciva a capire le loro emozioni e i timori…”.
Il libro, arricchito dalle illustrazioni di Federico De Cicco, è pubblicato dalla casa editrice TS Edizioni, anche in versione e-book, nella collana “Gli Aquiloni – Grandi autori per piccoli lettori”, e i proventi delle vendite sono interamente dedicati alle raccolte fondi di quell’associazione della quale Aurora contribuì a disegnare il logo.
Durante l’incontro, sarà proiettato anche il cortometraggio del giovane regista Antonio Marino, che sedicenne diresse “Io non mi arrendo”, ispirato alla storia della piccola Aurora.
Nella sala “Lombardi”, in un incontro lunedì 5 febbraio, a partire dalle 18, aperto ai genitori degli alunni della scuola e alla cittadinanza, interverranno, oltre all’autrice del volume, anche il padre di Aurora, ed è attesa la presenza del vescovo di Aversa, Mons. Angelo Spinillo.
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