Caserta. Le alunne Aurora Tortora, Greta Bianchi e Anna Roccolano della classe 1 F Biomedico Scienze Applicate” , con la guida della prof Emma Abbate, hanno presentato il Progetto “Case della memoria” al Contest internazionale “Remember House. Memoria della Shoah.
In occasione della Giornata della Memoria per commemorare le vittime dell’Olocausto e si sono classificate tra i dieci progetti premiati con la seguente motivazione: “Il progetto offre un’avvincente esplorazione delle vite e dei ricordi di due ebrei colpiti dalle leggi razziali di Mussolini. Gli studenti hanno mostrato una meticolosa attenzione ai dettagli nel ricreare gli interni delle case di Silvio Ottolenghi e Stella Valabrega, offrendo un’esperienza immersiva attraverso mostre virtuali. La combinazione di ricerca storica e del versatile strumento digitale Artsteps ha dato vita a una mostra innovativa che ritrae in modo vivido l’impatto della Shoah sulla vita quotidiana degli individui. Questo sforzo educativo ed emotivo è un potente esempio di utilizzo della tecnologia per comprendere e comunicare narrazioni storiche complesse.”
Le studentesse hanno ricreato virtualmente le case di Silvio Ottolenghi e Stella Valabrega, offrendo un’esperienza coinvolgente. Attraverso la lettura biografica e la ricerca online, hanno ricostruito con precisione gli ambienti, utilizzando fonti storiche per documentare la tragedia dell’Olocausto. Le case virtuali diventano spazi espositivi che guidano i visitatori attraverso il contesto storico, offrendo dettagli sulle vite dei personaggi. La combinazione di Artsteps e ricerca storica ha dato vita a una mostra innovativa che racconta storie di resilienza e ingiustizia, testimonianza di tragedie vissute durante il periodo fascista.
Questo è solo un piccolo esempio-ha dichiarato il Preside Luigi Suppa- di come l’utilizzo delle tecnologie possa motivare la creatività degli studenti. Nel coniugare tradizione umanistica e innovazione tecnologica si implementa la costruzione degli apprendimenti ed è per tale motivazione che abbiamo investito tanto in strumentazioni altamente tecnologiche e innovative, solo così si può incentivare la sperimentazione e la ricerca non solo scientifica che- ha concluso Suppa- realizziamo in sinergia con le Università e seguendo la mia idea di formare gli studenti alle metodologie della ricerca nell’età più fertile per l’apprendimento.”
Da quest’anno, il Diaz avrà anche un indirizzo “Sperimentazione e Ricerca” che si attua dopo cinque anni di percorsi svolti in diversi campi da quello Biomedico con il CNRR e la Federico II a quello di Lettere con la Vanvitelli.
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