Caserta. Il ministro Paolo Zangrillo in uno dei suoi ultimi interventi ha ribadito che la Pubblica amministrazione, 3,2 milioni di dipendenti, è un motore essenziale per lo sviluppo del Paese. Efficienza, buon andamento e imparzialità sono i principi su cui, secondo la nostra Costituzione, deve basarsi la sua azione, per far sì che la Pa resti al passo con i tempi, puntando sull’orgoglio di appartenenza, sulla professionalità e sulla passione per il loro lavoro delle nostre persone. Per essere all’altezza delle sfide che dobbiamo affrontare tutti insieme.
In quest’ottica, la conversione in Legge del D.L. 13/2023, (Legge 41/2023) punta ad immettere nuova linfa lavorativa e qualificata nell’organico della P.A.
Tale legge ha previsto la stabilizzazione già dal 1° marzo 2023 (e non più dal 1° gennaio 2027) dei tecnici assunti con contratto a tempo determinato nelle P.A. del Sud, compresi i precari del Sud assunti tramite concorso Coesione, a condizione che abbiano maturato 24 mesi di servizio e previo colloquio.
Le procedure di assunzione stabile potranno essere attuate nei limiti dei posti disponibili della dotazione organica vigente, anche tenendo conto del risultato della valutazione dell’attività lavorativa svolta.
Tuttavia, in assenza di opportuna previsione di risorse economiche aggiuntive e per evidenti difficoltà di sostenibilità finanziaria, la stragrande maggioranza degli Enti locali del Sud rischia di non poter attuare tale disposizione normativa.
Il pericolo, in mancanza di stabilizzazione, è duplice: da una parte si assisterà ad una nuova depauperazione degli Enti locali di professionalità tecniche qualificate e formate anche dalla realizzazione dei progetti PNRR, dall’altra tali professionisti, nonostante l’impegno profuso, ritorneranno disoccupati o, nella migliore delle ipotesi, continueranno ad essere precari.
Esprimiamo solidarietà al Comitato per la stabilizzazione dei Tecnici per il Sud, ci affianchiamo nella richiesta di stabilizzazione dei professionisti a termine assunti per la gestione del PNRR, sollecitiamo gli organi di Governo affinché prevedano risorse dedicate ed aggiuntive per procedere alla stabilizzazione.
Il Sud ha necessità dei tecnici del PNRR, non lasciamoceli sfuggire. Non disperdiamo le professionalità e soprattutto non venga mortificata la professionalità.
L’intenso impegno profuso dalle risorse umane viene riconosciuto anche nella relazione per il PNRR proposta alla Camera, ma c’è un’allerta proprio sull’aumento di spesa necessario per i target.
Si legge le amministrazioni locali hanno assicurato su tutto il territorio nazionale un intenso impegno nelle varie fasi di attuazione del piano, contribuendo in maniera significativa ai risultati finora raggiunti, tuttavia nel mirino rimangono l’adeguatezza delle risorse umane e delle competenze gestionali e tecniche necessarie a fronte di una sfida così ambiziosa e c’è un rischio di sovraccarico, segnalato soprattutto per i Comuni del Centro-Sud.
Allora ci sia l’impegno per rendere strutturale l’assetto delle professionalità tecniche negli Enti locali, per riconoscere le competenze maturate, per non esaurire l’esperienza lavorativa dei tecnici del sud col termine dei progetti.
I nostri Enti locali, in costante carenza di organico, hanno bisogno per il proprio rafforzamento dei tecnici del Sud non solo per il PNRR ma anche per l’avvenire e questi lavoratori hanno bisogno di prospettiva, di orizzonte definito, della stabilizzazione: non ci può essere una P.A. rafforzata “a termine”, né alcuna professionalità appagata senza senso di appartenenza.