Caserta. CGIL e UIL hanno proclamato, per tutti i settori del lavoro privati, 4 ore di sciopero generale per giovedì 11 aprile 2024 con varie iniziative sui posti di lavoro. A Caserta lo sciopero si concluderà con un presidio presso lo spazio antistante la Prefettura in Piazza Vanvitelli dalle ore 11.00 alle ore 13.00.
Gli obiettivi e le ragioni principali di questa iniziativa sono:
Zero morti sul lavoro, affinché la salute e la sicurezza sul lavoro diventino un vincolo per poter esercitare l’attività di impresa; per superare il subappalto a cascata; rafforzare le attività di vigilanza e prevenzione; per assicurare adeguata formazione per tutti le lavoratrici e i lavoratori; blocco delle attività alle imprese che non rispettano le norme di sicurezza; obbligo delle imprese ad applicare i CCNL firmati dalle OO.SS. e rispetto delle norme della sicurezza quali condizioni per accedere a finanziamenti ed incentivi pubblici.
Per una giusta riforma fiscale. Infatti i dipendenti e i pensionati pagano oltre il 90 % del gettito IRPEF, mentre intere categorie economiche continuano a non pagare fino al 70% delle imposte dovute; la delega che applica il Governo introduce nuove sanatorie, condoni e concordati invece di combattere l’evasione fiscale; non tassano gli extraprofitti vengono favorite le rendite finanziarie e immobiliari; Occorre andare a prendere le risorse dove sono per finanziare Sanità e Istruzione, la non autosufficienza, i diritti sociali e gli investimenti pubblici.
Per un nuovo modello sociale di fare impresa. L’obiettivo è rimettere al centro delle politiche economiche e sociali del Governo e delle imprese il valore del lavoro a partire dal rinnovo dei Contratti Nazionali e da una legge sulla rappresentanza, porre la centralità della salute e della persona, una seria riforma delle pensioni, il rilancio degli investimenti pubblici e privati e puntare alla piena e buona occupazione del Mezzogiorno.
“La nostra lotta con l’obiettivo Zero morti sul lavoro continua e non ci fermeremo fino a quando non verranno ascoltate le nostre richieste – ha commentato il Coordinatore Territoriale della UIL di Caserta, Pietro Pettrone – Occorre prevenzione e formazione, più ispettori e ispezioni perché è diventata una vera strage: tantissime le persone che negli ultimi anni hanno perso la vita lavorando. I dati sono impressionanti:
Nel solo bimestre Gennaio e Febbraio 2024 a livello Nazionale per l’anno 2023 si sono verificati 361 morti; stesso periodo 2024 i morti sono aumentati di 20 unità.
A livello Regionale per l’anno 2023 si sono registrati 24 morti; stesso periodo 2024 i morti sono aumentati di 9 unità. A livello territoriale di Caserta per l’anno 2023 si è verificato 1 incidente mortale; stesso periodo 2024 i morti sono aumentati a 7 .
Inoltre come OO. SS. chiediamo anche una giusta Riforma fiscale che garantisca lavoratori dipendenti e pensionati e combatta l’evasione che continua ad essere pari a 90 miliardi l’anno.
Infine con questa sciopero chiediamo al Governo un nuovo modello sociale di fare impresa per innovare il nostro sistema produttivo e puntare alla piena e buona occupazione a partire dal Meridione”.
“Continua la nostra mobilitazione – commenta la Segretaria generale CGIL Caserta, Sonia Oliviero – L’11 marzo sciopereremo, per la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro, perché diventi un vincolo per le imprese, nell’esercizio della propria attività, affinché chi per vivere ha bisogno di lavorare non rischi la propria vita per svolgere l’attività lavorativa. La nostra provincia paga un prezzo altissimo in termini di infortuni e di vite e non è ammissibile che davanti a questa strage non vi siano iniziative di contrasto di questo Governo, a partire dal superamento del subappalto a cascata, che produce precarietà e irresponsabilità e il non rispetto delle norme: è lì che si registrano la maggior parte degli infortuni ed è lì che si annida la precarietà. È necessaria una vera riforma fiscale, che contrasti l’evasione, che riduca la tassazione sui redditi di lavoratori e pensionati e tassi, invece, rendite ed extraprofitti: c’è bisogno di un fisco progressivo, prendendo le risorse laddove sono, per finanziare istruzione e sanità, i diritti sociali, la non autosufficienza. Senza investimenti i diritti non sono garantiti e le disuguaglianza crescono: c’è bisogno di creare le basi per una vera giustizia sociale. Bisogna rimettere al centro le politiche economiche e sociali, rilanciare il nostro territorio, un tempo Terra di Lavoro, con un piano industriale serio, che guardi alla qualità dell’occupazione attraverso il rilancio di investimenti pubblici e privati e che affronti le crisi industriali che lo attraversano, con una visione di rilancio, a partire proprio dal Mezzogiorno”.