Cos’è che dal passato può ripetersi nel futuro di questa JuveCaserta? Il presente parla di una squadra in salute e capace di venire a capo di match difficili, anche in una polveriera come il girone D di questa Serie B con tante squadre raggruppate alle spalle di Ruvo. Sabato prossimo ci sarà un nuovo derby, il terzo di fila, contro la Bava Virtus Pozzuoli, ancora a secco di vittorie e per questo avversario ancora più temibile, senza nulla da perdere e in crescita nelle ultime uscite. Ancor di più perché sulla panchina della squadra Puteolana siede Valerio Spinelli, ex giocatore bianconero e fautore, nel lontano 2001, di una delle prime “Juve” della rinascita dopo il primo storico fallimento. Indimenticato protagonista di quella stagione, chiusa ad oltre 17 punti di media, prima di un lungo viaggio tra le più importanti piazze italiane, Spinelli è stato anche un avversario di mille battaglie di varie “fasi” della squadra casertana. Ringraziando il sodalizio di Pozzuoli per la disponibilità offertaci, abbiamo raggiunto il coach della Virtus con cui abbiamo tracciato il percorso di avvicinamento alla gara di sabato sera alle ore 21.
– Come Pozzuoli si presenta a questa sfida?
“Siamo zero vinte e sei perse, come è ovvio immaginare il nostro morale è basso, ma questo non ci ferma nel lavoro quotidiano. Da un certo punto di vista era lecito aspettarsi un approccio del genere a questo campionato, dal momento che il nostro è un gruppo molto giovane. La nostra società si è prefissata un progetto a lunga scadenza, che inevitabilmente passa anche da qualche sconfitta, ma il cui obiettivo è quello di migliorare gara dopo gara, aggiungendo qualcosa in più al nostro bagaglio e provando a toglierci le nostre soddisfazioni”.
– Che cosa si aspetta dal match di sabato contro la Juve?
“Siamo usciti dal nostro ultimo match con qualche consapevolezza in più nonostante la sconfitta. Vogliamo ora fare un ulteriore passo in avanti da parte dei miei ragazzi, specie in termine di responsabilità sul campo. Daremo il massimo per cercare di mettere in difficoltà una delle migliori formazioni di questo girone”.
– Rispetto ai suoi tempi, come giudica il livello di questa serie B?
“È un campionato a dir poco anomalo. Basti pensare al fatto che ci sono 8 retrocessioni e che quindi la seconda fase della stagione sarà totalmente differente dalla regular season. Quello che però va sottolineato è che c’è parecchia disparità tra squadra e squadra: alcuni hanno speso tantissimo, altre formazioni hanno investito sui giovani con progetti a lunga scadenza. Alla luce di ciò, rispetto alla mia esperienza in questa categoria, mi sembra che ci sia stato un sensibile livellamento verso il basso”.
– Lei è stato protagonista in una JuveCaserta in rinascita post fallimento. Quale il suo ricordo di quella esperienza e che cosa pensa dell’attuale squadra bianconera?
“Innanzitutto spero che la Juve possa ritornare presto, così come le altre storiche squadre campane, in una categoria di maggior pregio nel minor tempo possibile. Oggi è simile come allora, potrebbe volerci tempo ma l’augurio è sincero e doveroso verso una squadra storica della nostra regione. Guardando alla mia esperienza, una delle prime della mia carriera, mi dissero che Caserta era una squadra che ti metteva pressione, in cui sarebbe stato difficile ambientarmi. Quello che ho vissuto è stato diverso in maniera netta. Emozioni indelebili e piazza calda e che ama questo sport, che sta vicino alla squadra e che la sostiene da vicino. Strinsi un bel rapporto a quel tempo con alcuni tifosi che perdura tuttora, ho un bellissimo ricordo davvero di quell’annata e sarà bello ancora una volta affrontarla sul parquet di gioco”.