INTRO – Il momento in cui il campo tira le sue conclusioni giunge puntuale con l’ultima puntata di un girone d’andata degno di una serie tv. Scorrono i fotogrammi del passato remoto e di quello recentissimo, lo sguardo è lungo e rivolto al futuro, ai suoi obiettivi ed ai sogni, il presente parla di una finale, di uno di quei match da dentro o fuori. Ed è Ble Decò JuveCaserta contro Luiss Roma. La squadra che ha nella storia il suo peso da portare, giorno dopo giorno, contro quella che invece regala il sogno del college basket in Italia, a tutti coloro che oltre allo sport hanno voglia di affiancare una formazione accademica. E’ anche la sfida tra la seconda forza del campionato, che è reduce dalla vittoria contro Ruvo in Puglia nel recupero infrasettimanale, contro la terza in classifica, che invece ritorna a giocare dopo 1’30 di assoluta non-pallacanestro nel derby di Salerno, dove alla sconfitta è seguita una mazzata notevole con 17 punti di scarto e l’assoluta incapacità di venire a capo della sfida. Chi ne uscirà vincitore?
FACT & STATS – Dicendo che è una gara da dentro o fuori, che vale un posto alle final eight di Coppa Italia, è necessario fare chiarezza sui dati che accompagnano il match. Entrambe le squadre in casa costruiscono le proprie fortune, con i capitolini che addirittura sono imbattuti (7-0) mentre la Juve ha ceduto solo all’esordio contro Ruvo (6-1). Record uguale lontano dalle mura amiche per entrambe (4-3). Gli universitari hanno da difendere i due punti di vantaggio, ma è forse più la truppa bianconera di coach Luise che ha il destino nelle sue mani. Se Caserta vince, con almeno 6 lunghezze di vantaggio, è sempre seconda e qualificata al match di coppa Italia che vedrà la squadra del girone D qualificata affrontare la Rieti di Sandro Dell’Agnello. Con scarti diversi iniziano le variabili e si devono guardare le gare di Roseto (derby con Teramo) e Sant’Antimo (derby con Salerno). In caso di arrivo a 4 Caserta, vincendo con i romani è dentro, analogo esito se nell’arrivo a tre ci fossero i napoletani. Ipotesi più complicata se i casertani arrivassero a pari punti con Roseto e Luiss: con vittoria di 4 lunghezze è fuori, con 5 si vedrà il quoziente canestri. Roba da matematici, la squadra di coach Paccariè ha anche la possibilità di perdere questa sfida e regalarsi un posto tra le migliori 8 del girone, sicuramente meritato viste le stats che la pongono come la più produttiva formazione del girone centro-meridionale.
CASERTA/ROMA: DESTINI INCROCIATI – Non serve ricostruire l’epica di mille battaglie tra squadre della capitale e quella della città della reggia vanvitelliana. Il passato è glorioso, ma il presente parla d’altro e Caserta e Roma vivono un periodo in cui le strutture mancano, le squadre hanno migrato altrove e/o si sono scisse e le piccole nuove realtà hanno saputo prendere un sogno e trasformarlo in qualcosa di più di uno sport. Quel filo rosso che unisce le due squadre è riassumibile in un contorno diverso, ossia la freschezza del College Basketball made in USA che viene trasportata in un contesto italiano, che si opporrà a quello di una squadra che definire Redeem Team (citando la famosa formazione di Team USA) non è poi così peregrino. Perchè di storie, di fallimenti, di ascese e cadute si nutre anche questo sport, e questa sfida ci regala emozioni che vanno anche al di là del parquet. Se pensiamo che dalla dipartita di Eurobasket, la JuveCaserta riesce a mettere le mani su Alessandro Sperduto, romano e romanista, che arriva nella città vanvitelliana come un ragazzo di talento e di fatto diviene il punto focale di chi è chiamato a vestire una maglia importante e di segnare canestri difficili quando serve, un po’ come Kobe richiamato da coach K per le olimpiadi di Pechino. O di Marco Pasqualin, che è sicuramente uno dei migliori giocatori del girone, che fu preso da una Caserta in crisi in serie B e venne bistrattato da fischi, come uno che ha bisogno della sua dimensione per poter emergere.
REDEEM TEAM vs COLLEGE BASKETBALL (Con la collaborazione di Nicolò Delmonte, Addetto Stampa e Social Media Manager di Luiss Basket) – Le squadre sul parquet non possono ignorare la storia e cosa ha portato i loro team fino a questo punto. Cosa quindi significa vestire la casacca bianconera o quella biancoblu? Partiamo da quella ospite, ed il disponibile collega ci regala uno spaccato che vale più di mille parole:
I “giovani wannabe” di coach Paccariè sono tutti studenti-atleti sul modello del college americano: l’università mette a disposizione borse di studio comprese di vitto e alloggio ogni anno, con i giocatori che vengono selezionati tramite trials annuali. Chi sposa questo progetto lo fa per avere una carriera parallela al basket, infatti i giocatori frequentano l’università come un qualsiasi studente normale e hanno l’obbligo di maturare un certo numero di crediti formativi universitari per avere il rinnovo della borsa di studio. Giocare per la Luiss non vuol dire solamente indossare la casacca alla domenica, ma diventare un vero e proprio ambassador di un’università così prestigiosa in giro per l’Italia. Tante volte sentiamo dire che “il gruppo fa la differenza” e la filosofia Luiss è proprio questa: gli atleti della squadra vivono, mangiano, dormono, studiano insieme suddivisi in 5 appartamenti all’interno delle residenze universitarie. (Nicolò Delmonte)
Cosa significa far parte della JuveCaserta? Di certo il bianconero non è un colore che sfina, anzi, si sente addosso il peso di una critica che guarda troppo spesso al passato, a una storia di campioni, allo scudetto e alla Coppa Italia, ed anche ai fallimenti che hanno distrutto anche l’affezione che c’era con la squadra, che ad oggi è appoggiata al PalaPiccolo e ha visto il PalaMaggiò finire in gestione ad altra società. Indossare quella divisa è anche però uno spaccato di storia, di un club che è passato dal Campo in terra battuta della mitica Palestra Giannone al Palamaggiò, dal pionierismo al professionismo, dalle scarpe con i buchi alle Nike Air, dagli stentati campionati di serie C allo scudetto tricolore, da Santino Piccolo, Messore e Farina M e L, al grande Giovanni Maggiò, questa è sì, la storia della Juvecaserta, ma anche di una città, che si è specchiata nel basket per sollevarsi da tanti dolori. (Romano Piccolo)
Della squadra che citava Romano Piccolo, a cui, insieme al fratello Santino è intitolato a buon nome il palazzetto dove ci sarà la palla a due, oggi non restano che ceneri. Oscar, Esposito, Tanjevic, Marcelletti, Scheckleford sono ricordi lontani. Quella squadra non esiste più, ma esiste questa di oggi, che ha Gentile come punto di riferimento per non dimenticare il passato, per non chiudere una porta, che ha nuovi protagonisti e che, grazie al presidente Farinaro, è tornata a regalare emozioni ad un pubblico affamato di basket. E questa Ble Decò è il redeem team, quello chiamato a risollevare le sorti di un nome glorioso, ma che di polvere ne ha presa parecchio sugli scaffali del tempo. E per cui da Sergio a Visentin, da Lucas a Drigo, da Mei a Sperduto, da Cortese a Romano, da Ndoja ai ragazzi del vivaio ed in ultimo da Mastroianni a Cioppa, che più di tutti sembrano ricordare i due cavalieri casertani dello scudetto, chiunque oggi indosserà quella canotta, avrà al suo fianco tutti coloro che l’hanno indossata prima sì, ma per scrivere una nuova storia, un nuovo presente.
SI GIOCA AL: Palapiccolo di Viale Medaglie d’Oro, domenica 15 gennaio 2023 alle ore 18. Arbitreranno i signori Mirko Moreno Di Franco di Bergamo e Jacopo Spinelli di Cantù (CO).