Soffre, ma esce vittoriosa e con merito la Ble Decò JuveCaserta, che espugna il palazzetto di Teramo 80-83. Gara sempre in equilibrio, con botta e risposta per i primi 12 minuti, Caserta che si portava sul +6 prima che la coppia di lunghi avversaria, formata da Cianci e Di Donato, non mettesse a referto un parziale di 15-2 che avrebbe potuto decidere il match. Sono gli ultimi minuti prima di metà gara a decidere il match, almeno per i destini bianconeri. Nei momenti di rottura, sono state le individualità, assieme a qualche sonora ingenuità degli abruzzesi, a permettere ai ragazzi di coach Luise di rientrare e addirittura di chiudere avanti 37-38 all’intervallo. Ndoja qui ci mette lo zampino. Nella ripresa Lucas fa pentole e coperchi, ma è Sperduto a reggere la squadra sull’onda della sua intensità su ambo i lati del campo. Teramo va sotto di 10 in apertura di ultima frazione, sembra essere sull’orlo del baratro quando anche Cortese e Drigo si mettono a referto, ma riesce a riportarsi sotto con Perin prima e con Casoni e Calbini poi. Il giovane play, tuttavia, con un 1/2 dalla lunetta nell’ultimo minuto, perde l’opportunità di far impattare i suoi, mentre Lucas col percorso netto dalla linea della carità chiude i giochi sull’80-83 finale.
Gara che dimostra che la Juve, oltre al gioco corale in difesa, dispone di talento ed individualità che si completano fra loro, con set offensivi che riescono a far fronte ad ogni necessità. Senza Sergio (6 punti e 4 rimbalzi) oberato di tanti falli in larghi tratti del match, con Visentin oggi fuori dalla rotazione, si è scelto lo small ball, anche per adattarsi all’avversario. E qui Ndoja è decisivo a portare calma ed esperienza quando serviva (10 punti e 5 rimbalzi), Drigo si vede solo a sprazzi (9 punti e 5 rimbalzi quasi tutti nel finale) ma il suo lo porta a casa e Cortese fa piccole grandi cose (compresi due canestri dal pick and roll perfetti) che nel quarto periodo significano molto. La gara la decidono i piccoli, e se Cioppa (o punti ma +10 di +/-) incide solo in difesa, annullando Galipò (soli 8 punti ma mai in palla), è Lucas a scrivere una pagina importante della gara. Sfidato al tiro, accetta la sorte e alla fine ne mette 22 con 6 rimbalzi e uno strapotere fisico che si riveleranno decisivi. Bene Romano che ci mette grinta e abnegazione, ma i due frombolieri sono gli mvp. L’intelligenza tattica di Nicola Mei è cosa nota, ma il fatto di portare fiducia e ritmo anche nei compagni sono la diretta conseguenza del suo essere poliedrico e generoso. Per lui ci sono 9 punti, tutti con triple, e tanto lavoro di equilibrista. Alessandro Sperduto ha finito gli aggettivi sul dizionario per descriverlo. Subisce falli e cattura liberi, regala spettacolo e sempre e comunque si prende le responsabilità quando serve, anche se deve spendere un fallo, anche se deve forzare. Chiude il suo match con 17 punti, 3 assist e il 50% dal campo, guida i suoi con intensità e lo fa da leader neanche troppo silenzioso.
Alla Juve serviva una vittoria per rispondere ai referti rosa di Cassino e Sant’Antimo, a cui si sono aggiunti i successi di Roseto, Luiss, Bisceglie ed Avellino, che hanno rispettato i pronostici. Onore delle armi per Teramo, sempre in partita, guidata da Calbini (21 punti 6 rimbalzi e 4 assist) e dalla voglia di non mollare mai. I ragazzi di Gabrieli pagano la pessima percentuale dalla lunetta in un match equilibrato (14/22), ma anche e soprattutto il non aver cavalcato a dovere quella verve che Di Donato (10 + 11 rimbalzi) e Cianci (9) avevano portato in vernice. Si è scelto e parecchio il perimetro, e le percentuali ondivaghe di Casoni (12) e Galipò hanno inciso. Non è bastato il cuore di un Perin da 14 punti e rebus a tratti indecifrabile per la difesa bianconera.
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