Caserta (Alfredo Stella). Meno nove. È cominciato il conto alla rovescia che porta al 29 agosto, data in cui il Consiglio di Stato metterà fine alla vicenda con i verdetti inappellabili sia per riempire le due caselle vuole della serie cadetta che quella della Serie C, girone C che, visto quanto accaduto in casa Reggina, spetterebbe di diritto alla Casertana (prima della lista ad aspirare al ripescaggio dalla D alla Terza serie in quanto vincitrice dei play off e unico sodalizio perfettamente in regola sia per la Covisoc che per la Commissione infrastrutture e spettacolo in merito all’efficienza dello Stadio Pinto).
E proprio da Reggio Calabria arrivano le notizie più disparate: ottimismo e pessimismo si alternano come il giorno alla notte. Sta di fatto che, sia l’ex presidente Felice Saladini che l’attuale amministratore unico Emanuele Ilari, si sono dimostrati due inappellabili bluff. Dichiarazioni contraddittorie da parte di entrambi stanno riempendo le pagine dei giornali e la testa di chiacchiere ai tifosi locali.
Proprio ieri Ilari, in una intervista rilasciata ad una emittente locale ha spiegato la situazione in cui versa il club dello Stretto: “I conti della Reggina sono pignorati – ha detto – sono stati pagati i fornitori dell’omologa. Abbiamo i portali bloccati dalla Lega, non possiamo fare pagamenti ai tesserati. Avevo mandato Maurizio Pellegrino come mio rappresentante, poi la situazione si è chiaramente compromessa con la messa in mora da parte dei calciatori”. E ha poi aggiunto di non essere “venuto a sciacallare. Abbiamo un progetto sportivo, anche una politica sugli abbonamenti per venire incontro ai tifosi. Reggio è una piazza importante, a Reggio bisogna fare calcio, deve essere una vetrina importante. Abbiamo già individuato un allenatore importante. Però questo non è il momento di fare le guerre“. E ha poi concluso che sulla difesa legale al Consiglio di Stato, “due legali sono a spese di Saladini, due sono messi da me. Il Consiglio di Stato entrerà nel merito“.
Sta di fatto che anche il tifo organizzato ha deciso di prendere le distanze da personaggi dimostratisi tutt’altro che affidabili: “Ridateci la Reggina e non fatevi più vedere“, questo il titolo di un messaggio a firma degli Ultras amaranto.
Una accorata esortazione ad Ilari è venuta anche dal sindaco della città, Paolo Brunetti: “Nessuno può scherzare con la Reggina 1914 – ha detto – Aspettiamo Ilari per una proposta seria e concreta per riprendere l’attività, mi aspetto presto la chiamata del dottor Ilari per avere un confronto. Da lunedì – ha auspicato – il Sant’Agata deve essere operativo, dobbiamo riprendere prestissimo l’attività“.
Intanto ciò che resta della Reggina è una marea di debiti, oltre ad una situazione a dir poco paradossale con la messa in mora della società da parte di tutti i dipendenti e con l’Associazione Italiana Calciatori (AIC) che ha di fatto liberato i tesserati da ogni vincolo in essere. Ora sperare in un ribaltone del Consiglio di Sato che riporterebbe la Reggina in Serie B appare cosa alquanto utopistica.
Sta di fatto che, causa tale marasma la Casertana è costretta ad attendere per completare l’organico che avrebbe dovuto essere ai nastri di partenza del campionato di Serie C, girone C, già per il prossimo primo di settembre. Ma solo dopo il verdetto del Consiglio di Stato, la società cara al presidente D’Agostino potrà dare il via alla vera e propria campagna acquisti.
Saranno non meno di sedici i calciatori che giungeranno all’ombra della Reggia per dar corpo alla squadra per la nuova stagione. Per ora si stanno allenando agli ordini di mister Cangelosi i sei reduci della passata stagione quali: Turchetta, Soprano, Paglino, Sena, i giovani Galletta e Del Prete, oltre ai due svincolati, la punta Tavernelli e il difensore centrale Sciacca, assieme ad un manipolo di ragazzi delle giovanili che hanno preso parte anche al ritiro di Roccaraso.
Insomma il countdown è cominciato, e non ci resta che attendere. Poi potrà davvero cominciare un nuovo capitolo tutto da scrivere con il ritorno ufficiale tra i professionisti e l’apertura del cantiere per la costruzione del nuovo e avveniristico Stadio Pinto.