Caserta (Alfredo Stella). “Alea iacta est” dicevano i latini: “Il dato è tratto”. Domani 29 agosto 2023 resterà agli annali di Reggina e Casertana, due società con due destini diversi. La prima totalmente allo sbando, sommersa dai debiti e messa in mora dai tesserati. La seconda, con una dirigenza solida e operativa, grazie al lavoro del presidente D’Agostino, pronta a far rientro, in pompa magna, nel calcio professionistico dopo due lunghi anni di immeritato purgatorio tra i dilettanti.
“Mors tua, vita mea” si potrebbe dunque sentenziare in maniera approssimativa. Ma non è affatto così. La società dello Stretto, sta vivendo il peggior periodo della sua pur blasonata esistenza, grazie ad una dirigenza ‘Saladini-Ilari’ che, di fatto, ne ha determinato l’agonia e la conseguenziale morte sportiva.
A Reggio i tifosi sono sul piede di guerra: chiedono chiarezza sul futuro della squadra, ma soprattutto il cambio al vertice della società. Insomma, i presupposti affinché ai calabresi si riaprano le porte della B appaiono alquanto remote per non dire utopistiche.
Dall’altro lato, c’è una Casertana più viva che mai. Reduce dalla vittoria dei play off ai danni della Paganese, non ha mai smesso di credere, a ragion veduta, nel ripescaggio in C, grazie ad essere l’unica società in graduatoria ad aver ricevuto doppio parere favorevole da Covisoc e TAR in merito alla solidità economica e all’agibilità dello Stadio Pinto.
Dunque “C siamo”, domani sarà il giorno della verità. Incrociare le dita è d’obbligo in attesa di festeggiare e riassaporare il calcio che conta.