Caserta (Alfredo Stella). Oggi è il giorno della verità. Alle 10 è cominciata a Roma l’udienza per discutere i casi di Lecco, Reggina e Casertana, oltre a quelli di Foggia e Perugia. Il verdetto che scaturirà in giornata non avrà possibilità di essere impugnato in quanto il Consiglio di Stato è l’ultimo grado di giudizio.
La situazione della società amaranto appare quella più compromessa: bocciata già da Covisoc e Tar del Lazio, la società calabrese in un mare in tempesta si aggrappa oggi all’ultimo scoglio possibile. Improbabile che il Consiglio di Stato ribalti i verdetti negativi già espressi dai primi due gradi di giudizio. La società, sommersa dai debiti, non ha rispettato i pagamenti degli emolumenti ai tesserati che avrebbero dovuto essere saldati entro e non oltre il 20 giugno (termine perentorio). Ad oggi calciatori e impiegati hanno messo in mora la società con il relativo fuggifuggi di buona parte dei calciatori della passata stagione. È auspicabile, pertanto, che dalle parti dello Stretto si adotti l’unica carta giocabile: l’iscrizione al campionato di serie D in sovrannumero (art. 52 comma 10 delle NOIF). In tal caso al posto della Reggina tornerebbe in B il Brescia, ultima squadra retrocessa lo scorso campionato. E per l’appuntamento odierno sono giunti nella Capitale oltre 200 tifosi reggini accolti e sorvegliati dalle forze dell’ordine per motivi di sicurezza in Piazza Santi Apostoli.
Contro il Lecco in B, verranno esaminati i ricorsi di Foggia e Perugia. L’oggetto del contendere riguarda la richiesta d’iscrizione dei lombardi avvenuta in ritardo rispetto all’orario previsto causa l’ok per l’utilizzo dello stadio Euganeo di Padova quale impianto scelto per le partite casalinghe vista la non omologazione del Rigamonti-Ceppi. Per cui il Lecco aveva ricevuto il “niet” dalla Covisoc, ma con il successivo parere favorevole da parte del Consiglio Federale. Lecco poi ancora escluso causa il ricorso del Perugia accolto dal Collegio di Garanzia dello Sport e, infine, riammesso grazie al ricorso positivo del TAR del Lazio. Pertanto il Perugia chiede “la bocciatura del Lecco per il mancato rispetto della perentorietà dei termini”.
In caso di esito positivo, il Perugia verrebbe ripescato in serie cadetta, mentre il Lecco verrebbe cancellato dal calcio professionistico. In caso di parere negativo del Consiglio di Stato, invece, il Lecco resterebbe in Serie B mentre il Perugia finirebbe in Lega Pro. Steso discorso vale per il Foggia anche se attualmente “non esiste alcuna NOIF che prevede la riammissione tra i cadetti di una squadra di Serie C. In caso di vacanze d’organico, infatti, è prevista dapprima la riammissione delle quattro retrocesse”.
Della situazione della società cara al presidente D’Agostino in questi due mesi abbiamo già speso fiumi di inchiostro. Giunta terza in campionato e vincitrice dei play off, è risultata essere l’unica società in regola delle sei in graduatoria sia per la Covisoc che per il Tar del Lazio. Dunque l’unica seriamente accreditata al ripescaggio in C: ufficialità che si attende proprio dal Consiglio di Stato di oggi.
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