Caserta (Alfredo Stella). Mortificato per la sconfitta, ma consapevole delle cause che l’hanno determinata. È quanto trapela dalle dichiarazioni di mister Cangelosi al termine della sonora sconfitta rimediata ieri in casa contro il Catania, squadra, lo ricordiamo, costruita per vincere.
“Premetto – ha esordito l’allenatore casertano – che mi dispiace per i tifosi e la città, perché so quanto ci tenevano a questa partita” ma “ho sempre detto che senza allenarsi non si può giocare. Mi scoccia ripetere sempre le stesse cose” ma “la differenza di condizione tra noi e le altre è abissale. Ai giocatori non posso rimproverare niente.
In questo momento non abbiamo la forza per vincere i duelli, arriviamo sempre secondi e non riusciamo a ripartire. Ovviamente – ha continuato – se incontriamo una squadra che è più avanti di noi a livello di condizione, che ha giocatori di livello ed è molto organizzata, andiamo in difficoltà”. E non poteva essere altrimenti.
“Ora – ha aggiunto – dobbiamo fare i conti con questa serie interminabile di gare ravvicinate. Non si tratta solo di problemi di condizione: giocare ogni tre giorni non ti permette neppure di recuperare dagli acciacchi che molti di noi hanno. Il calendario è questo, purtroppo, non lo faccio io. Hanno decido di spremerci”.
Nell’analisi come al solito lucida del tecnico si evince la consapevolezza che il momento complicato si protrarrà ancora per tutto il mese il corso, con incontri ogni tre giorni. “Quando sostenevo che per me i quattro pareggi erano importanti – ha ribadito Cangelosi – era perché sapevo che, andando avanti, le altre squadre avrebbero trovato la condizione e noi saremmo andati indietro. Perché ci sono dei lavori di base che io non posso svolgere con la squadra. Cercheremo di trovare una soluzione perché non possiamo certo andare avanti così fino a fine ottobre”.
E sul primo gol subito e che ha spianato la strada agli etnei, il tecnico ha voluto discolpare Venturi apparso ai più, troppo lontano dai pali: “Per me la posizione del portiere con la squadra nell’altra metà campo deve essere quella. Poi se Chiricò è bravo ad azzeccare il tiro dalla distanza, posso fare i complimenti a lui ma non accusare il mio portiere”.
Ma, al di là della roboante sconfitta il pubblico ieri presente al Pinto ha mostrato comprensione e consapevolezza: gli applausi destinati alla Casertana al termine della partita la dicono lunga sulle difficoltà del momento e sulla consapevolezza di stringersi intorno ai ragazzi.
E mercoledì, manco a dirlo, si torna in campo: a Latina si gioca la gara di Coppa Italia. Un impegno da rispettare, certamente, ma che potrà dare la possibilità a chi ha giocato poco di mettere benzina delle gambe e di far riposare chi, invece, finora, ha accumulato un surplus di gare. Vedremo.