Caserta (Alfredo Stella). Derby all’Avellino che festeggia il ritorno alla vittoria al Partenio – Lombardi che mancava da quattro mesi. Tre punti pesanti che rilanciano le ambizioni dei biancoverdi ora a ridosso di Picerno e Juve Stabia.
E la Casertana? Piange sui propri errori (tanti) e medita su un risultato che sarebbe potuto essere ben diverso. Se solo fosse scesa in campo, secondo noi, con il solito modulo (4-3-3) senza arrabattarsi alla ricerca di soluzioni tanto complicate quanto enigmatiche.
Fatto sta che sotto di due reti in quindici minuti, così come già avvenuto nella precedete gara contro il Monterosi lo scorso giovedì, i Falchetti hanno cacciato gli artigli mettendo alle corde i padroni di casa costretti ad asserragliarsi nella propria metà campo, utilizzando, il contropiede, quale unica arma di offesa. Il rigore trasformato da Curcio sembrava poter rimettere le cose a posto. Così come le due grosse occasioni di Celiento di testa prima, e Tavernelli di piede poi, sventate miracolosamente da Ghidotti che ha abbassato la saracinesca. Ma un secondo tempo scialbo, con i padroni di casa ad avere le migliori occasioni per chiudere definitivamente il match, ha fatto il resto.
Insomma, Casertana da rivedere. Così come dovrà rivedere le proprie scelte mister Cangelosi che in sala stampa con la solita onestà intellettuale, ha ammesso: “Il primo quarto d’ora siamo stati troppo timorosi: abbiamo attaccato con pochi uomini e forse, quel tipo di disposizione (3-4-3 ndr), posso anche aver influenzato il loro inizio”. E ha poi spiegato: “Quando siamo passati al 4-3-3 la squadra ha iniziato a giocare come sa e ad attaccare con più uomini. Anche perché loro – ha aggiunto – avevano una linea a quattro bloccata, con i terzini che non salivano. Quindi se non attacchi con tanti uomini fai fatica a creare superiorità. Poi se arriviamo tre volte davanti al portiere e quest’ultimo para o noi sbagliamo, c’è poco da fare. Se il primo tempo fosse finito 2-2, nella ripresa sarebbe stata un’altra partita, anche perché loro non sarebbero passati a giocare a cinque”. Dunque troppi errori commessi per poter solo immaginare di portar via dall’Irpinia un risultato utile.
“Nel secondo tempo – ha aggiunto Cangelosi – è normale che subentri la stanchezza dopo aver disputato tre partite in una settimana e possa venir meno anche un po’ di lucidità. Purtroppo quando a questo si aggiunge che hai poche alternative a centrocampo tutto diventa più difficile. Ho dovuto adattare Anastasio, mentre Casoli veniva da un infortunio. Alla fine è saltato anche Toscano (caviglia gonfia). Adesso con questo infortunio salgono a tre i centrocampisti che mancano ed è ovvio che diventi un problema che speriamo di risolvere e che la sfortuna ci lasci un po’ in pace”.
Salta anche Toscano, per domenica contro il Brindisi spazio e, spazio, dunque, a chi finora ha giocato poco o quasi mai. Come Matese, ad esempio, che in un momento così delicato sembrerebbe essere l’uomo giusto al posto giusto. Vedremo.