Caserta (Alfredo Stella). Troppo leggera la Casertana per un Catania costruito per vincere. Squadra solida e di caratura nettamente superiore quella etnea, giunta a Caserta col chiaro intento di portare sull’isola l’intera posta in palio.
Detto fatto. Non è bastato il gol del giovane Mancini, che ha portato in vantaggio i padroni di casa per smorzare le velleità di vittoria avversarie: il pareggio è giunto solo dieci minuti più tardi griffato da un sempre vivo Guglielmotti. La Casertana, diciamolo a scanso di equivoci, ha fatto quanto nelle sue corde, ma gli errori contro squadre di cotanta esperienza si pagano a caro prezzo.
Nel primo tempo Bacchetti e compagni hanno retto l’urto di un Catania che ha guadagnato campo col trascorrere dei minuti, giocando più di rimessa, creando anche qualcosina di buono. Nella ripresa, con il ritmo palesemente calato, la partita sembrava avviarsi mestamente verso uno pareggio che, visto l’andamento della gara e la forza dell’avversario, alla Casertana poteva anche andar bene. Poi ecco i due lampi catanesi propiziati da altrettante amnesie dagli uomini di casa, e la frittata è servita.
Amareggiato e arrabbiato in sala stampa mister Iori che pure in settimana aveva preparato la gara in maniera minuziosa per evitare brutte sorprese: “Perdere in questo modo dà fastidio, paghiamo per delle leggerezze che non devono più verificarsi – ha esordito il tecnico casertano in sala stampa. È chiaro che – ha poi aggiunto sulla sterilità offensiva della sua squadra – nell’economia della gara in avanti siamo stati un po’ sporchi. Dobbiamo essere più bravi a cercare nuove soluzioni davanti”.
In attacco la Casertana appare davvero poca cosa. Il tanto lavoro propiziato dai colleghi del centrocampo va inficiato dalla pochezza degli avanti rossoblù. Troppo evanescente Asencio, così come inesperto il giovane Iuliano. Satriano e Salomaa, poi, quando impiegati, non hanno lasciato il segno, anzi. E l’affidarsi ai soli Carretta e Bakayoko che pure producono tanto soprattutto, appare poca cosa.
Di sicuro se ne saranno accorti anche il presidente D’Agostino e il diesse Trevisan che dovranno apportare i dovuti aggiusti prima che la classifica inizia a farsi problematica. Così come le scelte di mister Iori che ha our dotato alla squadra un ben preciso imprimatur ma che, lì davanti, non sa più a quale Santo votarsi.
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