Situazione esplosiva per lo stadio Pinto di Caserta: la ristrutturazione va per le lunghe e D’Agostino prende una decisione forte
La situazione dello stadio Pinto di Caserta continua a essere al centro di un intricato intreccio di ritardi, incertezze finanziarie e crescente malcontento tra i tifosi della Casertana.
L’ambizioso progetto di ricostruzione dell’impianto, fortemente voluto dal presidente D’Agostino, sembra ancora lontano dall’avere una data di inizio lavori certa, alimentando polemiche dentro e fuori dal campo.
Secondo quanto riportato da Il Mattino, il sindaco di Caserta Carlo Marino ha confermato che si è ancora in attesa del deposito del progetto esecutivo da parte del concessionario. Questo ritardo è dovuto alle prescrizioni del Comitato per la pubblica sicurezza, che richiede la costruzione di una strada perimetrale attorno allo stadio per facilitare il deflusso degli spettatori. Tuttavia, risolti questi aspetti tecnici, resta il nodo più critico: il reperimento dei fondi.
Per completare la ristrutturazione dello stadio Pinto servono 51 milioni di euro, una cifra che al momento non è interamente coperta. Sebbene siano stati firmati contratti di cessione di alcune aree commerciali adiacenti all’impianto, queste risorse non bastano a garantire il finanziamento totale dell’opera.
Inoltre, l’accordo annunciato con il Fondo 10 Stadi a inizio 2023 sembra ormai definitivamente sfumato. I soci di Caserta Stadium stanno lavorando per trovare nuove fonti di finanziamento, ma al momento nessuna soluzione concreta è stata annunciata.
D’Agostino si è stancato: “Pronto a farmi da parte”
Il presidente D’Agostino, sempre più al centro delle critiche dei tifosi, si è detto disponibile a cedere il club, compreso il progetto stadio, a eventuali acquirenti capaci di offrire garanzie solide per il futuro. Tuttavia, l’assenza di certezze finanziarie e le difficoltà sul campo stanno rendendo la situazione sempre più complessa.
Sul fronte sportivo, il progetto di ringiovanimento della squadra, avviato quest’estate per prepararsi a un biennio di transizione, non sta dando i frutti sperati. La Casertana, reduce da una stagione esaltante, si ritrova ora ai margini della zona playout, con un rendimento decisamente al di sotto delle aspettative. Gli acquisti del direttore sportivo Trevisan non hanno convinto, e diversi giocatori esperti potrebbero lasciare il club già a gennaio.
Le contestazioni dei tifosi, che chiedono risposte chiare sul progetto stadio e maggiore competitività sul campo, si fanno sempre più accese. La gara di venerdì contro il Foggia, uno scontro diretto per evitare la retrocessione, potrebbe rappresentare un bivio fondamentale per i falchetti.
Il tempo stringe, sia per la squadra che per il progetto stadio. Con l’inizio del calciomercato invernale e una classifica che non lascia margini d’errore, con la Casertana al momento a 14 punti e invischiata nella lotta per evitare i playout, trovare punti diventa essenziale per evitare il baratro. Sul fronte infrastrutturale, servono risposte concrete per non far naufragare un progetto che, almeno sulla carta, avrebbe dovuto rappresentare il futuro della Casertana.
In questo momento, però, l’incertezza regna sovrana. E con tifosi sempre più sfiduciati, il futuro del calcio a Caserta appare tutt’altro che sereno.