“Turismo delle radici”, un’opportunità di rilancio per i piccoli comuni di Terra di Lavoro offerta dai casertani che vivono all’estero

Caserta. Cinque ministeri e 600 comuni uniti in un progetto che vale 20 milioni di euro che intende rilanciare il turismo in Italia, valorizzando i piccoli borghi ai quali gli italiani all’estero di seconda, terza e quarta generazione potranno fare ritorno per riscoprire le loro radici e la loro cultura, diventando “ambasciatori” nei Paesi in cui vivono per convincere gli stranieri a visitare l’Italia. Questo il senso del progetto inserito nel Pnrr “Turismo delle radici”: una strategia integrata per la ripresa del settore del turismo nell’Italia post Covid-19” presentato alla Farnesina dai Ministri degli Esteri Antonio Tajani, del Turismo Daniela Santanchè, dell’Istruzione Giuseppe Valditara e dell’Università Anna Maria Bernini, insieme al sottosegretario alla Cultura, Gianmarco Mazzi. Lo scopo è di puntare alla crescita del turismo non guardando solamente alle grandi città ma anche ai piccoli centri. L’iniziativa si rivolge a un bacino di utenza stimato in circa 80 milioni di persone, tanti sono gli italiani di seconda e terza generazione che vivono all’estero, tra questi tantissimi casertani.

Destinatari del progetto “Turismo delle radici” sono i comuni sotto i 5.000 abitanti che dovranno mettere in campo iniziative, ispirate all’ecosostenibilità e alla digitalizzazione, per valorizzare i loro piccoli borghi e le zone rurali, attraverso dinamiche di sviluppo sostenibile, con la ristrutturazione e il recupero di abitazioni e infrastrutture in disuso, favorendo i fornitori di servizi e prodotti locali.

Anche molti dei 104 comuni di Terra di Lavoro potranno partecipare al bando per rilanciare il proprio territorio come Cervino, Francolise, Alvignano, Pietramelara, Castel Morrone, Falciano del Massico, Gioia Sannitica, Roccamonfina, Rocca D’Evandro, Mignano Monte Lungo, Pastorano, Pietravairano, Valle di Maddaloni, Santa Maria La Fossa, Piana di Monte Verna, Riardo, Sant’Angelo d’Alife, Marzano Appio, Baia e Latina, Galluccio, Dragoni, Camigliano, San Potito Sannitico, Caianello, Presenzano, Pontelatone, Ruviano, Castel Campagnano, Pratella, Capriati a Volturno, Prata Sannita, Formicola, Castello del Matese, Ailano, Raviscanina, Conca della Campania, Castel di Sasso, Liberi, San Gregorio Matese, San Pietro Infine, Tora e Piccilli, Valle Agricola, Roccaromana, Fontegreca, Letino, Giano Vetusto, Gallo Matese, Rocchetta e Croce, Ciorlano. In questi comuni ci sono infatti tanti casertani che vivono all’estero di seconda, terza e quarta generazione che potranno riportare un certo numero di turisti nelle terre in cui sono cresciuti i loro nonni, per valorizzare le loro radici. I principali Paesi destinatari dell’emigrazione italiana sono Argentina, Brasile, Venezuela, Uruguay, Colombia, Paraguay, Cile, Stati Uniti, Canada, Sudafrica, Germania, Svizzera, Francia, Belgio, Regno Unito. Il progetto richiede una fattiva collaborazione tra i diversi attori coinvolti, tra loro i sindaci di questi territori, le tante realtà associative, gli enti e le camere di commercio.

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