Non solo la Reggia e tante altre bellezze, a solo un’ora dalla città di Casera esiste un posto immersa nella natura che nessuno dovrebbe mai perdersi.
L’Italia è bella tutta, eppure ci sono alcune regioni che continuano ad essere le mete preferite dei turisti per i loro monumenti e i propri panorami. Non solo, quindi, il Lazio per la Capitale e la Sicilia, ma anche la Campania e tantissime altre zone del nostro Belpaese.
Se da una parte, però, la ‘patria’ del Vesuvio è conosciuta per la città di Napoli, dall’altra è famosa per tutte le altre province che la compongono. Come si può, ad esempio, dimenticare la ‘strega’ di Benevento, famosissima anche per il liquore, le luci di Natale di Salerno, il viaggio nella natura e nella cultura di Avellino o il palazzo reale di Caserta.
A dispetto di quanti in molti possono pensare, però, quest’ultima provincia campana non è famosa solo per la reggia e per la sua parte ‘storica’, ma anche per un luogo meraviglioso che dista solo un’ora dal centro. Si tratta, in effetti, di un posto completamente immerso nella natura, che dà la possibilità di ammirare la bellezza delle sorgenti e dei laghi, ma soprattutto delle aquile: il Parco Regionale del Matese.
Il Parco Regionale del Matese: bellezza tutta da visitare a solo un’ora da Caserta
Si parte subito dalla sorgente Bojano, dove nasce il fiume Biferno, poi quelle di Torano e Maretto, che fanno arrivare tutta l’acqua alla stragrande maggioranza della popolazione, e quella di Grassano, poco distante dal ‘famoso’ centro termale di Telese. Oltre a questo, è impossibile non citare le centrali elettriche di Piedimonte Matese e di Capriati al Volturno, ma anche quella dimenticata ed abbandonata di Pietra Sannita. Una menzione particolare, inoltre, meritano la Gola di Cacciaviola e la Grotta di Letino, formatosi con il calcare dell’acqua.
Il Parco del Matese, però, non è solo acqua, ma anche uccelli e pesci. Sulle sponde del lago Matese, infatti, si intravede spesso l’airone cenerino, mentre a quota aleggiano il falco pellegrino, il nibbio reale e il lanario. Tra i boschi e in vicinanza delle grotte ci sono i nidi del barbagianni e del gufo reale, ma è anche possibile rintracciare calandri e gracchi, picchi e beccacce, allodole e tordi. Tra le tante meraviglie da vedere, è impossibile non citare l’aquila, che spesso e volentieri si vede cacciare lepri e pernici.
Nelle acqua dei laghi del Parco nuotano pesci come la trota o il triotto. Nelle zone più umide, inoltre, è possibile intravedere anfibi rari, ad esempio l’ululone dal ventre giallo, la salamandrina dagli occhiali, la raganella, il tritone crestato, e rettili più innocui. Inoltre, vi sono anche lepidotteri, emitteri e coleotteri. I boschi popolano la stragrande maggioranza del parco, in cui si aggirano volpi e cinghiali. Tra i faggi, però, è possibile scrutare anche tutta la meraviglia del lupo. Insomma, una meta meravigliosa, che non può essere assolutamente persa.