Un viaggio tra i percorsi giuridici, filosofici e sociali di analisi della follia, in una due giorni dedicata ai complessi temi della frenologia e della devianza ed ai loro riflessi in ambito storico, sociologico, filosofico, politico e letterario.
È questo il fil rouge delle due giornate tematiche in corso al dipartimento di Scienze Politiche della Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, diretto da Francesco Erberto d’Ippolito, dove, da ieri, si sta tenendo un interessante dibattito a più voci su diversi aspetti della frenologia, dalla paranoia alla infermità mentale, dalla follia contro il potere alla devianza, dalla creatività alle devianze politiche, nell’ambito del progetto FREIT di cui è responsabile il docente Antimo Cesaro della Vanvitelli.
Ad ospitare l’iniziativa l’Aula B del Rettorato della Vanvitelli, in viale Ellittico 31 a Caserta, che ieri ha visto la partecipazione, coordinati da Emanuela Saita e Antonia Sorge dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, di Sara Fariello dell’UniCampania su “La ‘donna delinquente’ e le madri assassine: riflessioni sul figlicidio materno contemporaneo”; di Giovanni Borrelli della Vanvitelli su “Il processo di violence risk assessment e risk management. Uno studio su un caso nazionale di figlicidio”; di Elvira Falivene (UniCampania) su “La declinazione del femminile nel Sistema completo de frenologia” di Mariano Cubi y Soler, e di Rosa Schioppa (UniCampania) “Per una critica della frenologia: La mujer del porvenir, di Concepción Arenal”.
La sessione pomeridiana, presieduta da Francesco Mastroberti dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, ha visto i contributi di Carlotta Latini dell’Università degli Studi di Camerino su “Femmine folli tra Otto e Novecento”; di Marianna Pignata dell’UniCampania su “Gravide e devianti nelle Quistioni medico-legali di Luigi Ferrarese”; di Andreana Esposito (UniCampania) su “Donne folli: ribelli e ree nel mito”, e di Caterina Scialla (UniCampania) riguardo a “Frenologia carceraria: il caso Elisa Farnham”.
La seconda giornata prevista per oggi, invece, prevede altre due sessioni, l’una mattutina e l’altra pomeridiana, presiedute rispettivamente da Giovanna Palermo della Vanvitelli, Paolo Bellini dell’Università degli Studi dell’Insubria, e Fabrizio Sciacca dell’Università degli Studi di Catania. Al mattino sono in programma le relazioni di Salvatore Muscolino dell’Università degli Studi di Palermo su “Dalla μανία di Platone alla “follia” di don Chijotte. Il ruolo del non-razionale per gli ordini politici”; di Erasmo Silvio Storace dell’Insubria su “Arianna e Dioniso: riflessioni simbolico-politiche a partire dai “biglietti della follia” di Nietzsche”; di Gianluca Dioni dell’Università degli Studi di Napoli Federico II su “L’idea di Schlaraffenland nell’ontologia wolfiana. La singolarità della follia”; di Fabrizio Sciacca dell’università degli studi di Catania su “Lombroso e la folle normalità delle donne”; di Michele Olzi dell’Insubria su “Dalle streghe alle grandi isteriche: un esempio di politica delle immagini nel Simbolismo europeo”; e di Federica Rauso dell’Insubria su “Meccanismi di potere e dispositivi di controllo dell’erotico furore: le perizie di Luigi Ferrarese”.
Nel pomeriggio, infine, toccherà a Flavia Monceri dell’Università degli Studi del Molise su “Mad studies: genealogia di una “in/disciplina”; Michele Lanna (UniCampania) su “Oltre l’istituzionalizzazione: alla ricerca del soggetto. Laing, Cooper e Basaglia”; Giuseppe Maria Ambrosio (UniCampania) su “Dal know thyself alla race theory: l’impatto sociopolitico della frenologia negli Stati Uniti d’America”, e Cassandra Basile dell’Università di Pisa su “Follia e genialità. Kant e le malattie della mente”.
Le conclusioni saranno affidate ad Antimo Cesaro, principal investigator del Progetto FREIT e ordinario di Scienza e Filosofia Politica dell’Università degli Studi della Campania.